Le vive stagioni. L’omaggio di Alessandro Agostinelli alla tradizione della poesia italiana

Pisa il 12/07/2023 - Redazione
Un percorso ideale dalla contemporaneità indietro nel tempo, fino alle radici della riflessione italica sui versi e sui componimenti poetici, provando a impostare una nuova architettura poetica. Si tratta de “Le vive stagioni” (Editrice L’Arcolaio), il nuovo libro dello scrittore Alessandro Agostinelli che è un omaggio alla tradizione della poesia italiana. Siamo di fronte a un prosimetro, cioè l’alternanza armonica di poesia e prosa in un unico libro, dove l’autore ricuce insieme i tre canoni dello stilnovismo dantesco, cioè i concetti di  salus, venus, virtus, (salvezza, amore, virtù). Questo prosimetro esprime pure il concetto filosofico del limite e della morte come presenza esistenzialista durante l’arco di vita di ciascuno. E tenta di fondare una nuova possibile struttura versificatoria, un’impalcatura linguistica e metrica che possa recuperare un minimo di regola interna alla scrittura poetica. A partire dalla scomposizione del sonetto tradizionale (tema sul quale l’autore si era cimentato nel suo precedente lavoro “L’Ospite Perfetta – Sonetti italiani”), e nel recupero di endecasillabi, novenari e settenari, Agostinelli cerca, tra le pieghe di una musica interna ai suoi poemi, una via non spontaneistica alla composizione poetica.

Oltre a Dante, l’altro ispiratore del libro è Leopardi, del quale si modifica il celebre verso de L’Infinito, cioè quello delle “morte  stagioni”, per proporre un atteggiamento più vitalistico che può scaturire dalla forza delle parole della poesia, mutando appunto le stagioni in vive emozioni che presentano una serie di temi e contenuti del presente. Pensiamo per esempio a ciò che resta della memoria rispetto ai lager nazisti, al tema della fiducia riposta nella testimonianza delle parole della poesia, a quello fremente
dell’adolescenza, fino a quello attualissimo del gender linguistico. E dentro alle riflessioni in prosa che anticipano o commentano i poemi, si trovano ancora moltissime riflessioni su altri autori come Giovanni Giudici, Vittorio Sereni, Antonio Tabucchi, Josif Brodskij e altri.Un lavoro molto ambizioso che colloca Agostinelli ancora una volta (dopo la raccolta Il materiale fragile di qualche anno fa) al centro della riflessione contemporanea più profonda su come scrivere poesia e sul ruolo di questo genere di scrittura nella
letteratura attuale. Agostinelli è tra i pochi autori che sanno sviscerare argomenti e porre dilemmi con forza emotiva e al tempo stesso con capacità stilistica.

Alessandro Agostinelli, ha pubblicato il romanzo Benedetti da Parker (2017); i libri di viaggio Giordania stilografica (2023), Da Vinci su tre ruote (2019), Honolulu Baby (2011); alcuni saggi di sociologia del cinema e dei media; le raccolte poetiche Il materiale fragile (2021), L’ospite perfetta – Sonetti italiani (2020), in Spagna En el rojo de Occidente (2014). Suoi poemi sono stati tradotti in USA, Spagna, Germania, Francia. Dal 2000 è direttore della collana Poesia di Edizioni ETS. Ha fondato il Festival del Viaggio. Ha lavorato a L’Espresso, Radio 24, Radio RAI, Lonely Planet Italia e ha collaborato ad altre testate giornalistiche.
 
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