Cinque giorni per abitare uno spazio chiuso al pubblico da oltre 30 anni, per celebrarne il ritorno alla vita e creare comunità tra musica, teatro e letteratura. Dall’11 al 15 settembre l’ex monastero di Sant’Orsola a Firenze ospita “Le Case: mondi possibili”: laboratori, performance, incontri, presentazioni e visite guidate alla riscoperta di un luogo cardine nel quartiere di San Lorenzo, per troppo tempo sottratto alla collettività, a cura di compagnia Murmuris in collaborazione con Museo di Sant’Orsola. Un festival completamente gratuito guidato da una domanda: può una cittadinanza partecipe rendere migliore l’ambiente in cui vive? Nella risposta si cimenteranno artisti, attori, scrittori e istituzioni: dall’autore tradotto il 25 lingue
Sacha Naspini al sindaco
Dario Nardella, dalle attrici
Francesca Sarteanesi e
Monica Bauco al drammaturgo
Mimmo Borrelli, dall’associazione interculturale di donne Nosotras ai portavoce di Storia gruppo incaricato della gestione dello spazio. Ma sarà il pubblico il vero protagonista dell’iniziativa, chiamato a riappropriarsi di un frammento di città, a renderlo parte viva del proprio quotidiano, delle proprie consuetudini e della geografia sentimentale di ognuno. Nell’ambito di Estate Fiorentina con il contributo di Regione Toscana e Città Metropolitana di Firenze, in collaborazione di Rat-Residenze Artistiche
Toscane (prenotazione obbligatoria su Eventbrite, info:
www.murmuris.it).
Tra gli eventi in programma da segnalare “Le Case del malcontento”, lavoro itinerante nato in collaborazione Sacha Naspini che porta in scena l’omonimo romanzo dello scrittore maremmano edito da e/o.
Luisa Bosi, Laura Croce, Sandra Garuglieri, Roberto Gioffré e
Francesco Mancini,
Marisa Boschi e
Matteo Berti, con la voce di
Monica Benvenuti sono gli abitanti de Le Case, un borgo millenario nell’entroterra toscano. Un paese come tanti, un microcosmo di personaggi che sembrano essere lì da sempre e per sempre e che ci somigliano, ma al contempo sono così lontani e universali. Murmuris e Attodue presentano una nuova tappa di quest’opera in via di costruzione, in avvicinamento allo spettacolo vero e proprio che debutterà nel marzo del 2024. La storia di un pugno di case dove ognuno è dato in pasto al proprio destino, con i suoi sprechi, le aspettative bruciate, le passioni, i giochi d’amore e di morte. Nessuno si salva e nessuno è innocente tra gli abitanti di questo sprone di roccia che ricorda il cono dell’Inferno dantesco al contrario. E gli attoniti spettatori possono solo restare sgomenti davanti a queste vite che si mostrano nella loro oscenità e che si fanno metafora della nostra parte più oscura (11/09 ore 21.00, 15/09 ore 21.00).
Ancora teatro con “Questo matrimonio non s’ha da fare”: su testo di
Isabella Mancini e interpretata da
Monica Bauco una lettura scenica prodotta da Associazione Nosotras Onlus, realtà che da anni si occupa di integrazione e inclusione femminile. Una full immersion in prima persona nel coraggio di una bambina, tratta da una storia realmente accaduta. Il tema sono i matrimoni forzati, ma per Nosotras lo spettacolo non si ferma qui, diventando invito a non perdere la propria umanità e perseguire l’affermazione dei diritti supportando e sostenendo chi chiede aiuto, rendendo il mondo un posto più giusto e credendo nella possibilità di sradicare l’indicibile (14/09 ore 20.45). Sempre insieme a Nosotras Onlus sarà organizzato il laboratorio “Almeno Nevicasse”, guidato da
Francesca Sarteanesi: un percorso alla ricerca della parola, della frase o della sensazione dedicato alle donne dell’associazione – italiane e migranti – che si svilupperà con maglioni, ago e filo durante tutta la durata del festival con una restituzione finale aperta al pubblico (14/09 ore 19.30).
E ancora: nell’ambito di un’iniziativa mirata a restituire ai cittadini una parte di centro storico non può mancare una riflessione sulla città come luogo prima di tutto a disposizione di chi lo abita, in un momento in cui il concetto di overtourism e il calo dei residenti in favore di un turismo sempre più vorace sono all’ordine del giorno. Per questo è stato pensato l’incontro “La città sostenibile”, che vedrà la partecipazione, insieme agli artisti e autori del festival, di
Dario Nardella, Storia,
Sacha Naspini, Associazione Nosotras Onlus e Murmuris. La città può essere un luogo accogliente e inclusivo, ma anche efficiente e rispettoso per la cittadinanza che la abita? L'ex Convento di Sant'Orsola è simbolo di una rinascita straordinaria e di una sfida vinta da questa città e dalla sua amministrazione. Proprio in questo spazio vogliamo interrogarci sulla possibilità di immaginare un futuro aperto e sostenibile in equilibrio tra conservazione del patrimonio artistico e vivibilità. Murmuris è convinta che solo la cultura possa essere veicolo di questa metamorfosi, sentinella rigorosa delle esigenze della comunità locale e globale, veicolo di sviluppo sostenibile, accessibile, inclusivo e positivo (15/09 ore 18.00).
Da non perdere l’intervento di
Mimmo Borrelli, riconosciuto tra i più importanti autori teatrali italiani d’oggi, due volte Premio Ubu nel 2019 con “La cupa”: magia di suoni e visioni capaci di scuotere e di raggiungere il lato intimo dell’esistenza attraverso una lingua che con potenza si impone all’ascolto e al senso. Quel testo, che prende il titolo dall’ombroso sentiero tra le cave ma anche dal buio, perché affondata nelle tenebre la violenta faida che contrappone le due famiglie di scavatori di tufo protagoniste, nel 2023 è diventato un libro omonimo pubblicato da La Nave di Teseo, che l’artista noto anche per la partecipazione alla fortunata serie “Gomorra” nel ruolo di O’Maestrale presenterà in un evento realizzato insieme a Libreria Malaparte (12/09 ore 18.30).
Inoltre, per chi è interessato a visitare l’ex monastero saranno proposte visite guidate teatrali a cura di Museo di Sant’Orsola e Murmuris (11/09 ore 15.00, 12/09 ore 11.30).
organizzazione@murmuris.it
www.murmuris.it
INGRESSO GRATUITO, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA SU EVENTBRITE
https://www.eventbrite.com/cc/le-case-mondi-possibili-2562149
Posti limitati, ingresso da via Panicale