Le 12 storie che hanno caratterizzato il 2021. Un anno con noi tra approfondimenti culturali e letture

Siena il 30/12/2021 - Redazione
È iniziato il conto alla rovescia, manca ormai poco all’arrivo del nuovo anno. E quale modo migliore per salutare il 2021 se non con il riepilogo delle 12 storie che lo hanno maggiormente caratterizzato? Tra approfondimenti culturali, consigli di lettura, l'omaggio a personaggi di spicco e il richiamo a prendere parte a festival e rassegne.

Nel mese di gennaio si è molto discusso sulla pericolosa deriva del politicamente corretto sotto la cui scure è finito anche “Grease”, opera cult di fine anni Settanta, definito “sessista e misogino”. E molto interessante è stata la disamina del nostro collaboratore Duccio Rossi che, anche attraverso il confronto con opere “classiche”, invita a riflettere sulla necessità di una contestualizzazione appropriata che passa per mezzo della comprensione del mondo che ci circonda. Del resto i progressi fatti dalla nostra società, la parità dei diritti tra uomo e donna, tra bianchi e neri, tra eterosessuali e omosessuali non sono un illegittimo e fragile ordine costituito e di conseguenza non devono avere bisogno né di censure né, tanto meno, di un’anacronistica caccia alle streghe.
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Febbraio è stato caratterizzato da una storia poco nota tornata alla luce, ovvero quella della ex Manifattura Tabacchi di Lucca, raccontata da Simonetta Simonetti nel libro “Storia del lavoro femminile. La manifattura tabacchi di Lucca, una fabbrica di pubblica utilità” (Tra Le Righe). Il saggio fornisce agli studiosi e ai lettori un ampio e vasto terreno per conoscere l’intera vicenda: la storia del tabacco, della sua diffusione e dell’uso, così come la “scoperta” lucchese, la fabbrica, il lavoro femminile che è declinato, in questo particolare opificio, dal mestiere artigiano e manuale delle sigaraie.
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A marzo il protagonista è stato Dante Alighieri, nell’anno delle celebrazioni per i settecento anni dalla sua morte. In particolare è piaciuto il viaggio proposto da Mario Lancisi nel suo libro “La Divina Toscana” (Sarnus), dal monte Falterona fino al mare per scoprire e raccontare i luoghi della Toscana dantesca. Un vero e proprio ponte tra passato e futuro, alla ricerca di strade, borghi e città dove ancora echeggiano le cantiche della Commedia.
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Nel mese di aprile è stata molto apprezzata la pubblicazione di un libro che racchiude le memorie della “ragazza ribelle” Tommasina Materozzi. Nel volume, dal titolo “La politica è donna” (La Conchiglia di Santiago), scritto da Tommasina Materozzi e curato da Silvia Folchi, l’autrice ripercorre le tappe della propria seconda nascita, quella dell’impegno politico e della soggettività di genere. La militanza nei primi anni ’50 nell'Udi e nel Partito socialista, l’incontro con il femminismo, gli incarichi nelle amministrazioni locali, l’impegno per la pace e la cooperazione internazionale nel primo decennio del Duemila: il racconto intreccia lo scenario di un Paese in grande trasformazione con l’evoluzione personale di una donna che impara a riconoscere, e a tenere come baricentro, la propria soggettività, cercando di mantenere il collegamento, non senza lacerazioni, con la dimensione collettiva cui sempre si relaziona. 
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A maggio una domanda su tutte ha stimolato riflessioni di varia natura: cosa faresti se. Titolo del libro di Gabriele Romagnoli che già di per sé mette in allerta perché ha a che fare con la coscienza. A parlarne Luigi Oliveto nel suo blog #ParoleX7Giorni. I personaggi del romanzo sono chiamati a fare scelte che andranno a segnare per sempre le loro esistenze. Dovranno misurarsi con le complicate ragioni della generosità e dell’egoismo, valutarsi rispetto a valori, idee, sentimenti. Stabilire la cosa giusta, vagliare la propria umanità, essere sinceri con sé stessi. Le diverse vicende hanno un sottile legame, condividono un patema: dover prendere una decisione non oltre sei giorni e, giunti al settimo, ripresentarsi insieme per una sorta di giudizio finale. Inevitabile, per chi legge, non lasciarsi interpellare dagli stessi dubbi che tormentano i protagonisti del romanzo, dai loro dilemmi. Un test, insomma, per stimare la nostra idea (idealità) di vita.
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A giugno è stato presentato all’interno del “Pisa Scotto Festival” il docufilm con Roberto Farnesi e Chantal Pistelli “Pisa città d’acqua e di luce”, un viaggio alla scoperta delle tante bellezze di Pisa. "Per me è stato un onore raccontare per immagini la mia città - dice Roberto Farnesi - e scoprire tanti aspetti sconosciuti".
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Nel mese di luglio si è parlato di un festival eroico, l’Elba Book Festival, da scommessa a manifestazione a misura d’uomo. Simona Trevisi ha intervistato Giorgio Rizzoni, uno degli organizzatori nonché responsabile del Premio Demetra.
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E sempre in tema di festival, ad agosto è stato annunciato il programma della XII edizione de I Colori del Libro a Bagno Vignoni (11 e 12 settembre), la rassegna - voluta dal Comune di San Quirico d’Orcia con il coordinamento del portale toscanalibri.it - che valorizza, prima fra tutte, l’editoria indipendente toscana.
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A settembre un altro festival ha animato la Toscana: “Sì Siena, linguaggio tra terra e cielo” (23 – 26 settembre), seconda edizione di una rassegna culturale che guarda con fiducia alla ripartenza, al futuro, che interpreta e cerca nelle diverse forme d’arte, nel dialogo uno spazio di riflessione sul nostro presente e su ciò che sarà, per continuare a fare domande sul mondo che si agita intorno a noi.
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Nel mese di ottobre Elisa Mariotti ha presentato il suo nuovo libro “Fata Librina e le favole della buonanotte” (Effigi), con le illustrazioni di Melania Merlo. Una raccolta di favole per far addormentare sereni i bambini che di andare a letto proprio non ne vogliono sapere, magari all’ora giusta, sognando draghi sputa fuoco, gatti avventurosi, ranocchi poco parlanti, orsi e conigli che fanno la pace, tartarughe ecologiste, topi contadini e api svolazzine
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A novembre protagonista Oliva Denaro, personaggio del libro di Viola Ardone simbolo di emancipazione femminile perché evoca la vicenda di Franca Viola che nel 1965 fu rapita, ma rifiutò le nozze riparatrici con Filippo Melodia, nipote di un mafioso. Bernardo Viola, il padre, aveva deciso di rompere il fidanzamento perché il ragazzo era stato arrestato per furto. Per questo la famiglia Viola fu minacciata: il loro vigneto venne distrutto, il casolare annesso bruciato, il padre minacciato con una pistola, ma tutto ciò non cambiò la sua decisione. A quel punto la ragazza fu rapita e violentata dal fidanzato sicuro di averla piegata ai suoi desideri. Franca, che è diventata simbolo per tante donne dell'emancipazione femminile, dell'indipendenza e del coraggio è stata la prima italiana ad aver rifiutato il matrimonio riparatore, nonostante le accuse di essere, per il paese di Alcamo, una svergognata, una puttana. A parlarne Marialuisa Bianchi nel suo blog #Vocididonne.
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Infine a dicembre la notizia che ha fatto più discutere è stata quella relativa alla Crusca che boccia l’uso della schwa. "L'italiano si può rendere più inclusivo, ma le proposte per farlo devono rispettare le regole del sistema lingua, altrimenti la comunicazione non si realizza e la lingua non funziona". È questa, infatti, la posizione di Cecilia Robustelli, ordinaria di Linguistica italiana all'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia che da anni lavora con l'Accademia della Crusca, sulla questione 'schwa', la piccola 'e' rovesciata che alcuni vorrebbero aggiungere o sostituire alle desinenze italiane per includere in un colpo solo tutti i sessi e le identità di genere. La ragione della contrarietà è anzitutto tecnica ("Parlo da linguista, non da filosofa o sociologa", premette la professoressa) e ha a che fare con il rischio di sostituire con un simbolo il genere grammaticale.
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