Il rapporto tra parola e immagine nella tradizione letteraria e figurativa. E’ il filo conduttore del volume “La parola e l’immagine. Studi in onore di Gianni Venturi” a cura di Marco Ariani, Arnaldo Bruni, Anna Dolfi, Andrea Gareffi edito da Olschki che sarà presentato questo pomeriggio a Firenze alle 17,30  a Palazzo Incontri (Sala Verde – Via de' Pucci 1).

Il volume – Il libro si presenta come una miscellanea di studi:non una serie sconnessa di saggi, ma una trattazione organizzata, da angolazioni diverse e molteplici, della tensione della pittura a farsi messaggio o simbolo morale e, di converso, della letteratura a figurare l'astratto in metafore e immagini corpose. Le sezioni in cui sono divisi i volumi indicano l'ampiezza della visuale: dal Medioevo, con Dante e il suo "visibile parlare" a dare inizio, con Petrarca, alla tradizione italiana della reciproca attrazione tra arte e poesia; al Cinquecento del trionfo della pittura come "parola figurata", dalla Ferrara di Ariosto e Tasso al Settecento illuminista e neoclassico ancora sensibile ad allegorie ed emblemi, ed infine la straordinaria convergenza e fusione dell'immaginario nella letteratura e viceversa nel complesso figurare novecentesco, in cui iconografia e simboli dilagano in una impareggiabile pluralità di voci. Anche il cinema viene coinvolto nel gioco di specchi tra parole e immagini e accolto, come estrema sintesi delle arti, nella tradizione illustre di paesaggi interiori e icone della realtà.