Nuovo appuntamento con la rubrica di Toscanalibri curata da Duccio Rossi "Perchè leggere i classici": un ciclo di interviste a docenti universitari, dottori di ricerca, filosofi, scrittori e poeti sul valore dei grandi pensatori latini e greci. Ma anche un modo per confrontarci con quel passato remoto che, in quanto classico, si sovrappone spesso con il nostro presente.

Arte e mitologia sono legate indissolubilmente dalla notte dei tempi. E per capire questo dobbiamo domandarci cosa sia la mitologia e come nacque l’arte. Il mito è parola, linguaggio, racconto; e la mitologia è quel complesso di narrazioni – mitiche appunto – che provano a dare una risposta alle domande fondamentali che l’essere umano si è sempre posto. Domande come “chi sono?”, “da dove vengo?” e “che cosa distingue l’essere umano dagli altri animali?”. E quando l’essere umano ha iniziato a distinguersi, a separarsi dagli altri animali ha compiuto un’azione apparentemente inutile, ma dalla portata storica gigantesca: si è sporcato le mani e ha iniziato a dipingere nelle caverne, dando così vita all’arte. Ecco perché mitologia e arte sono legate indissolubilmente dalla notte dei tempi.

Dalle caverne preistoriche all’antichità, passando per il Medioevo e il Rinascimento di Sandro Botticelli, approdando infine al Seicento di Bernini e al Sette/Ottocento di Canova, la dottoressa Giulia Cicali ci conduce in un’interessante analisi della tematica mitologica nella storia dell’arte occidentale.

Giulia Cicali, storica dell’arte, ha dedicato un dottorato di ricerca allo scultore Francesco Bordoni, svolto in co-tutela tra l’Università di Siena e quella di Tolosa e ha tenuto corsi di insegnamento presso le Università di Tolosa e Lille. Attualmente è docente nelle scuole superiori di Siena e conduce una ricerca di post-dottorato all’EPHE di Parigi sulla statuaria nello spazio urbano e nei giardini palatini tra Ducato di Toscana e Regno di Franc