La metà del doppio. Pubblicato in Italia inedito di Bermúdez. Traduzione a cura del lucchese Gianni Barone

Firenze il 08/06/2021 - Redazione
Pubblicato oggi da Edizioni Spartaco, per la prima volta in Italia, il libro di Fernando Bermúdez “La metà del doppio”. Cura, traduzione e postfazione del lucchese Gianni Barone.

L’autore - Fernando Bermúdez è nato a Buenos Aires nel 1962. Vive a Stoccolma dove ha riunito un circolo di autori latinoamericani lì residenti, il Grupo Estocolmo, e vi coordina laboratori di scrittura. È docente di Linguistica moderna all'Università di Uppsala. È membro della Writers Society Sweden. Con «La mitad del doble» ha vinto il Premio Cortázar nel 1994, il Premio Juan Rulfo nel 1997, il Premio Ciudad de Martos. Forte di maestri quali Macedonio Fernández e Jorge Luis Borges, la scrittura di Bermúdez è colta e articolata, e cela un’architettura complessa, fatta di piani temporali scomposti, di crepe, «interstizi di assurdo» che minano lo stesso linguaggio. “L'abilità di Bermúdez sta nel giocare col tempo come se chi narra fosse regista e montatore di un film di cui in piena libertà manipola scene, decostruisce, irride tempi e Tempo”. Così sottolinea il curatore Gianni Barone: “La scrittura che scrive se stessa mentre si guarda scrivere”.

Il volume – “La metà del doppio” è una raccolta di racconti che sorprende il lettore e lo trascina in una dimensione dove realtà e sogno si confondono e completano, generando immagini che sconfinano nella metaletteratura, con lo scrittore che diventa personaggio, i protagonisti delle storie che acquisiscono tridimensionalità staccandosi dal foglio di carta e la trama che sconfina in dimensioni parallele come il surreale, l’ambiguo, l’assoluto, il fantastico. “È una scrittura, quella di Bermúdez, che dall’orizzontalità testuale compie un’impennata e diventa verticale. Lo scrittore si guarda scrivere e interviene da esterno nell’atto stesso dello scrivere. Una vera esperienza per il lettore, che viene coinvolto dentro le storie e i loro meccanismi, e assieme all’autore percorre quei labirinti narrativi, si perde nei sentieri che si biforcano, in un pensiero fatto di costellazioni di significati, di spirali che si aprono dal contingente e vanno verso il sogno, verso l’infinito”, spiega Barone.

Sinossi - Sprofondare nella codardia paralizzati dal giudizio altrui. Vestire il rimpianto, allontanare la felicità. Guardarsi dall'alto, come da uno specchio sul soffitto, mentre si fa o si perde l’amore e ci si scioglie in un orgasmo o in un addio.  Girare per le strade di una città, cercare e trovare chi inseguivamo, un sogno, un ideale. Viaggiare il mondo attraverso cartoline illustrate. Affrancarsi da un sogno, una superstizione, un presagio di morte. Perdersi nelle possibilità infinite partorite da una mente agonizzante. Discutere, litigare, impuntarsi su futilità e scoprire ridicolo il quotidiano. Immergersi in queste storie è diventarne protagonista, esserne risucchiati, restarne aggrovigliati, viverle in prima persona. Fernando Bermúdez è un maestro nel mescolare le carte, giocare con l’indefinito, creare orditi e intanto entrare nelle trame dialogando col lettore, che ne diventa così personaggio attivo. Leggendo, ci inoltriamo tra «sentieri che si biforcano», finzioni e realtà vagheggiate. I piani temporali sono stravolti, i punti di vista e le prospettive in continuo movimento. L'esperienza che ci regalano questi racconti è un viaggio in noi stessi, l’accensione dei sensi e dell’immaginazione. La scrittura labirintica ci fa riflettere sul destino, sul tempo, sull’amore, sulla circolarità dell’esistenza. Il linguaggio è curato ma essenziale, dai rimandi ai grandi autori (da Macedonio Fernández a Borges e Calvino), caratterizzato da strutture sorprendenti e innovative, da una ricca e articolata intertestualità.

Il curatore e traduttore - Gianni Barone, già funzionario del ministero dell’Istruzione e poi degli Esteri, e collaboratore presso il Consolato generale d’Italia a Rosario in Argentina in programmi di diffusione della lingua e della cultura italiana. Per la casa editrice e/o ha tradotto «Animali domestici» dell’argentino Guillermo Saccomanno e «Carne di cane» del cubano Pedro Jan Gutierrez.
 
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