La “Medea” di Gabriele Lavia al Teatro Studio “Mila Pieralli” di Scandicci dall’1 al 6 marzo

il 29/02/2016 - Redazione
Dopo il successo della scorsa estate al Teatro Romano di Fiesole, “Medea” con la regia di Gabriele Lavia arriva al Teatro Studio “Mila Pieralli” di Scandicci da martedì 1 a domenica 6 marzo (feriale ore 21; festivo ore 16). Un lavoro, prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana con il Teatro Stabile di Napoli, che scava nell’animo umano e nei grandi interrogativi della vita: Federica Di Martino è Medea, Daniele Pecci è Giasone. Una Medea della diversità e dell’istinto attraversati da folgoranti visioni tragiche, sullo sfondo di una rilettura dove a emergere è la modernità della potenza passionale e devastatrice della protagonista.
 
Lo spettacolo - Medea è uno dei personaggi più celebri del mondo classico, per forza drammatica, complessità ed espressività. Euripide la mette in scena nel 431 a.C. e per la prima volta nel teatro greco (almeno quello che è arrivato sino a noi) protagonista di una tragedia è la passione, violenta e feroce, di una donna. Forte, perché padrona della sua vita, tanto da distruggere tutto quello che la lega al suo passato. Una donna diversa, una barbara in una città che la respinge. La scena si svolge a Corinto, dove Medea vive con Giasone e i loro due figli. La donna ha aiutato il marito nell’impresa del Vello d’oro e abbandonato il padre Eeta, re della Colchide e fratello di Circe. Dopo dieci anni, però, Creonte, re della città, vuole offrire sua figlia Glauce in sposa a Giasone, dandogli così la possibilità di successione al trono. Giasone accetta e abbandona Medea. Malgrado la disperazione, vista l’indifferenza del marito dopo averla sedotta e abbandonata, Medea medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Glauce, la quale, non sapendo che in realtà è pieno di veleno, lo indossa per poi morirne fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch’egli il mantello, e muore. Ma la vendetta di Medea non finisce qui: per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui, condannandolo all’infelicità perpetua. Creatura di passioni e di istinti che si direbbero disumani, se non fosse così potentemente e intimamente donna, Medea è quasi una forza della natura allo stato essenziale, che la ragione serve soltanto a rendere consapevolmente feroce, senza poter imporre alcun freno all’animo indomito. Euripide riesce nella difficile impresa di motivare psicologicamente una donna che è l’antitesi della ragione. Affermandone la dignità, concetto che stava prendendo forma nell’Atene dell’epoca. Medea dunque è contemporanea perché unisce il tempo antico al nostro presente fino a interrogare la stessa attualità, l’oggi più urgente.
 
Info - Posto unico non numerato. Intero 18 € Ridotto 15 € | Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com. Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30. Online su http://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=160943 e tramite la App del Teatro della Pergola. Circuito regionale Boxoffice.
 
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