Dal 1936 al 1982 la Libreria Ticci ha avuto sede al numero 8 (oggi 44) di via Banchi di Sopra negli stessi locali che, dalla seconda metà dell’ottocento fino al 1915, erano stati gestiti dagli editori librai Torrini. Numerosi sono stati gli esercizi commerciali che si sono alternati negli anni in quei luoghi ed oggi vi campeggia la scritta di una marca di vestiario. Beh, quel luogo più o meno un secolo fa era solito frequentarlo Federigo Tozzi. Il legame dello scrittore senese con quella libreria era talmente forte che la vicenda dei fratelli Torrini ha ispirato il romanzo Tre Croci. Fu infatti il tragico evolversi dell’attività dei Torrini, iniziata dal padre Enrico e proseguita dai tre figli Lodovico, Giulio e Francesco Domenico, a guidare la penna di Tozzi dopo che l’attività libraria fu stroncata da un tragico fallimento e dal suicidio di Giulio. Alla notizia della morte di Giulio, Federigo Tozzi scrisse anche un ricordo “Per Giulio Torrini” ne “La Vedetta Senese” del 28 dicembre 1915 e, soltanto in seguito, trasfigurò la vicenda dei tre fratelli in quella dei protagonisti del romanzo Tre Croci: Giulio, Enrico (Lodovico) e Niccolò (Francesco Domenico). Il legame tra Federigo Tozzi e quei locali della libreria in via Banchi di Sopra proseguirono anche in seguito quando erano titolari dell’attività i Giuntini Bentivoglio che, tra l’altro, erano già stati editori nel 1915 delle “Mascherate e Strambotti della congrega dei Rozzi di Siena” proprio di Federigo Tozzi. Questo strano legame tra la libreria e lo scrittore seneseha vissuto poi una nuova pagina nel 1937, nel diciasettesimo anniversario della morte di Tozzi, quando sotto l'insegna Ticci un'intera vetrina fu dedicata all'autore di Tre Croci come riportato anche dalla foto tratta dal volume "Stagioni di Tozzi" a cura di Marco Marchi (Fondazione Mps, c.e. Le Lettere, Firenze, 2010).

Cristian Lamorte