La Commedia a portata d'asina. Intervista a Francesco Sforza de La Bella Scola Editrice

il 23/11/2009 - Redazione

La “Divina Commedia a dorso d’asina” ha toccato anche Siena. Grazie a Leggere è Volare è stato possibile incontrare per le strade della città e della provincia un’asina che insegna la lettura ad alta voce della Commedia di Dante. Il progetto è di Francesco Sforza, editore della casa editrice La Bella Scola, che sta mettendo in atto l’iniziativa che rievoca la pratica, oggi in disuso, della lettura ad alta voce, attraverso la soma di un’asina, sulla quale vengono portati i versi della Commedia. L’iniziativa sta riscuotendo grande successo, tanto che il battesimo della prima uscita pubblica dell’asina, è stato tenuto a Verona durante Fieracavalli, dal Ministro Luca Zaia, che ha definito il progetto: “un’avventura unica che ci permette di riscoprire i nostri territori e ha il grande pregio di portare in giro per l’Italia uno dei capolavori della nostra letteratura”.

Perché è importante tornare a leggere a voce alta?
"Semplicemente perché la Commedia è stata scritta per questo, in un quadro generale di cultura orale. Il Volgare di Dante si rivolge a donne e bambini, intendendo con questo analfabeti. Nell'epoca del trasferimento della scrittura dalla carta alle memorie dei computer, l'oralità riprende il tradizionale primato rispetto allo scritto. Nella Bibbia, per esempio, prima viene la parola del Signore, poi chi la scrive. In generale è solo in un secondo momento che si cerca di rendere con i segni quello che è sentito con le orecchie. Nei secoli dei libri, il Settecento, l'Ottocento e il Novecento, il fuoco dell'oralità ardeva, ma era un po' in ombra: pensiamo alla poesia dialettale, a Porta, a Belli. Oggi c'è il ritorno ai dialetti, che vivono solo nella dimensione orale. E' sbagliato cercare di incanalarli nelle modalità della scuola novecentesca. I dialetti si praticano e stop. Oggi i dialetti possono portare un po' di cultura nel disastro delle TV. Se ci fosse una TV che parla in siciliano, un dialetto di una bellezza mozzafiato, io la terrei sempre accesa. Ma anche in sardo, in veneto, in piemontese..."
Perché ha scelto questo animale?
"Per dire la verità, me lo sono trovato davanti un po' per caso e mi ha conquistato subito. Il Parco Faunistico dell'Amiata ci ha affidato questa asina simpaticissima e bravissima. Basta fermarsi un momento a pensarci e si scopre che l'asino è un animale ricchissimo valori simbolici, forse più del cavallo. Si dice "asino" a qualcuno, non "cavallo". L'asino porta un’eredità culturale straordinaria: Apuleio, l'Antico e il Nuovo Testamento, Bruno, Cervantes, Shakespeare, Collodi. Dobbiamo farci perdonare molte cose dagli asini. Sono animali eleganti, affettuosi, intelligenti. E, forse proprio per questo, sono stati trattati molto, molto male. Mi sento un asino io stesso."
Come è nata l' idea delle Carte da Pareti?
"Abbastanza casualmente, anche se sicuramente è legata con i miei precedenti di scenografia e di architettura. Mi sono appassionato a questa cosa solo dopo averla fatta e ho scoperto che era qualcosa di più complesso e interessante di una forma editoriale inconsueta."
Gli adulti trovano di estremo interesse questa iniziativa. Cosa dire invece ai giovani studenti che si trovano a studiare Dante a scuola, a volte loro malgrado?
"La vita contemporanea mette di fronte a scelte difficili, che richiedono la capacità di maneggiare insiemi complessi. E' indispensabile avere una memoria ben funzionante e per questo la Commedia è la migliore delle palestre e, se si fa caso alle strabilianti onomatopee che si scoprono solo dicendolo a voce alta, un fantastico divertimento, più bello del miglior cinema. A giudicare dalle vendite, i giovani apprezzano i nostri prodotti. Dante può essere reso noioso da una didattica non alla sua altezza. I ragazzi rischiano così di considerarlo una perdita di tempo. Ma quando si inizia a capire si scopre che nemmeno un secondo dedicato alla Commedia è andato perso. Sono parole che, dove cadono, rimangono, germogliano, fioriscono, fruttificano. La comprensione arriva lentamente, per gradi."

Elisa Manieri

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