La casa delle orfane bianche. Fiammetta Palpati alla Libreria Sopra la Penna il 3 agosto

Lucignana il 30/07/2024 - Redazione
Sabato 3 agosto, alle 18, nel giardino della Libreria sopra la Penna di Lucignana (Lu), a “Little Lucy. Un festival letterario piccolo così”, Fiammetta Palpati, autrice de La casa delle orfane bianche (Laurana), Premio Campiello Opera Prima 2024, è in dialogo con Tina Guiducci. In un paesino dell’Umbria, tre donne di mezza età con madri anziane e a dir poco problematiche vanno a convivere illudendosi di gestire meglio la situazione. L’idea si rivela nel giro di poco un fragoroso insuccesso. Questa débâcle è però l’innesco del romanzo che mette in scena, letteralmente, il tema della maternità e della “figlitudine”, in un dialogo tragico, comico, irresistibile.

Per aiutarsi reciprocamente tre donne di mezz’età decidono di ritirarsi in una casa di paese con le rispettive anziane madri, bisognose di assistenza. La convivenza, sulla carta, è un incastro perfetto: cosa c’è di meglio della rusticità dei bei tempi andati per dividere spese, pensieri, incombenze, e magari risanare quel legame intimo tra madre e figlia, di accudimento e amore, che al momento è invertito? Ma il nido si mostra assai presto per quello che è: un covo di immaturità, risentimento, egocentrismo e disperazione che sfocia in un tragicomico delirio collettivo: la casa si rivolta contro le inquiline e il loro desiderio, soffocandole tra immondizie, un cane infido e l’odore nauseabondo di una papera guasta. La situazione precipita quando arriva nella casa, teoricamente come badante, una suora fasulla e inferma, che si piazza in poltrona e pretende d’essere servita e riverita. Lo scompiglio che ne segue getta le protagoniste nello sconforto totale finché, come in ogni dramma che si rispetti, esse saranno costrette a smascherarsi, e a dichiararsi orfane bianche. Un piccolo miracolo profano si compie: ma nessuno guarisce, e la porta della casa delle orfane bianche si chiude su un lieto e bizzarro banchetto funebre, a base di uova tonnate e pizze di Pasqua. A fare da cerimoniere in casa, e assistere il lettore durante lo svolgersi di questo mistero pasquale, c’è un narratore in smoking: distaccato, compassato, divagante – un flâneur da sala piegato alla cronaca, o un videocronista con ambizioni letterarie – che si immerge sempre più intensamente nell’infelicità delle orfane bianche, a mostrare come quell’agnizione aspiri a essere una categoria poetica, prima ancora che una condizione psicologica.

Fiammetta Palpati è nata a Roma. È laureata in Letterature comparate. Vive ad Amelia, nella campagna umbra.

 
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