Due città rivali, Siena e Firenze. Due fazioni in lotta, guelfi e ghibellini. Due poteri che si scontrano, Impero e Chiesa. Tutti questi conflitti convergono il 4 settembre 1260 a Montaperti per dare vita a una battaglia che sembrò segnare una svolta nella storia d’Italia. Questa vicenda storica sarà al centro di una tavola rotonda in programma giovedì 11 maggio alle ore 17 nella Sala storica della Biblioteca degli Intronati di Siena. L’occasione è data dalla presentazione del nuovo libro di Duccio Balestracci “La battagli di Montaperti” (Laterza). L’incontro - cui prenderanno parte Giovanni Mazzini, Alma Poloni, Victor Rivera Magos, coordinati dal presidente della Biblioteca Roberto Barzanti - sarà l’occasione di inquadrare finalmente in un'ottica diversa, meno campalinistica e più eurocentrica uno scontro che è nel cuore e nell'immaginario di tutti i senesi.

Il volume - Lo scontro fu durissimo. La sera sul campo rimasero così tanti cadaveri di uomini e cavalli che il sangue, come scrive Dante, «fece l’Arbia colorata in rosso». Verso Siena si incamminavano le migliaia di prigionieri che erano tutto ciò che restava dell’imponente esercito messo insieme da Firenze e dalle sue alleate, sconfitto dai ghibellini e dai cavalieri di Manfredi. Per uno dei paradossi della storia, la vittoria dei senesi e degli svevi ebbe esiti opposti rispetto a quanto ci si sarebbe potuti aspettare all’indomani della battaglia. Il trionfo ghibellino, infatti, rafforzò la scelta anti-sveva dei papi. Una vittoria, quindi, che si trasformò rapidamente nell’inizio della crisi del ghibellinismo e della svolta che riportò i papi e i guelfi nuovamente al centro della vita politica italiana.