L’usignolo di provincia. Australi racconta l’Italia degli anni ’60 tra ferite di guerra e boom economico

il 11/06/2010 - Redazione

Spartaco si soffermò a guardare il marmo che stava sulla tomba dello zio, provando una certa impressione a vedere inciso il nome e il cognome che lui stesso portava. Non riusciva a capire cosa avrebbe potuto augurarsi per il futuro, di fronte a quella vita spezzata a causa della guerra. Lui ce l'avrebbe fatta a crescere e a realizzare un'esistenza?. L'infanzia di Spartaco, le speranze, le illusioni, e un futuro incerto come quello dell'Italia degli anni Sessanta, che affronta il boom economico soffrendo ancora i danni della guerra. Di questo parla L'usignolo di provincia (Mauro Pagliai Editore), il nuovo romanzo di Angelo Australi.

La pubblicazione - Spartaco porta lo stesso nome del nonno, morto di pleurite mentre prestava servizio nella Croce Rossa durante la guerra. Vive in un paese della Toscana, e il suo sogno è possedere un televisore, che gli permetta di vedere la TV dei ragazzi e il Carosello senza dover andare alla Casa del Popolo. Attorno a lui una famiglia patriarcale con le sue figure emblematiche: il padre Ernesto, costretto ad abbandonare il lavoro alla vetreria del paese a causa del progresso, la madre Giulia e la nonna Ginetta, angeli del focolare che si occupano della casa e vanno a messa ogni domenica, e il nonno Rutilio, barbiere e sarto, con la passione per poesia, filosofia e arti drammatiche. Diversi personaggi le cui aspirazioni, come quelle di Spartaco, si scontrano con le difficoltà e le contraddizioni del periodo storico e anche col destino, che sembra anch'esso giocare un ruolo rilevante. Eppure è impossibile rinunciare ai propri sogni, anche quando le circostanze sono contrarie, perché solo chi persegue i propri obiettivi con costanza e determinazione può considerarsi, in ogni caso, un vincitore: come Cristoforo Colombo, come i grandi navigatori, e come Salamandra, l'amico di Spartaco che lascia la scuola per lavorare in un'officina, inseguendo il sogno di una motocicletta tutta per sé. La prosa asciutta e essenziale di Angelo Australi dipinge una realtà di provincia che si fa specchio della storia dell'intera penisola, mostrandoci come nei problemi di allora risieda l'origine di tutti quelli odierni, e costringendoci a fare i conti con le nostre aspirazioni.

Duccio Rossi
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