L’urlo dell’immagine in mostra a Viareggio, l’espressionismo italiano si svela in 120 opere

il 31/07/2014 - Redazione

I più grandi artisti italiani del Novecento in mostra a Viareggio. Si chiama “L’urlo dell’immagine” l’esposizione visitabile fino al 28 dicembre e allestita al GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea nel Palazzo delle Muse.

Viareggio e Lucca unite nell’arte - Esposte oltre 120 opere realizzate a stampa come incisioni, xilografie e matrici xilografiche, dei più grandi artisti italiani del Novecento come lo stesso Viani, Arturo Martini, Umberto Boccioni, Moses Levy e tanti altri. Organizzata dai comuni di Viareggio e La Spezia con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, e curata da Alessandra Belluomini Pucci e Marzia Ratti, la mostra è il frutto di una collaborazione che unisce due città protagoniste di spicco della vita culturale del Novecento (da una parte a Viareggio un assoluto protagonista come Lorenzo Viani e dall’altra la rivista “L’Eroica), con l’obiettivo comune di mettere in luce una pagina importante e fino adesso poco conosciuta dell’arte italiana.

L’Espressionismo italiano - I curatori e il comitato scientifico della mostra sono infatti convinti da tempo che anche in Italia sia esistito un Espressionismo, con anticipi a partire dalla metà del primo decennio del Novecento e piena maturazione nel secondo, non inferiore per valore a quello di altri paesi occidentali, anche se meno evidente in quanto privo di un unico luogo di aggregazione, anzi articolato in molti centri come da sempre è tipico in Italia. I musei di Viareggio e La Spezia, dove si conservano ancora molte di quelle opere che i “Giovani ribelli” di inizio secolo realizzarono scegliendo in particolare la xilografia come tecnica più congeniale per il loro linguaggio scarno ed essenziale, sono stati il punto di partenza per questa ricerca. Da incisori come Viani, presente con un importante corpus proveniente in gran parte dalla raccolta civica della GAMC, dalla collezione Fini della Banca Monte dei Paschi di Siena e Levy per Viareggio, Melli, Mantelli e il cenacolo de “L’Eroica” per la Spezia, la mostra allarga il campo ad artisti come il grandissimo Arturo Martini e altri autori che in qualche modo hanno incrociato le strade dell’avanguardia espressionista. Il percorso espositivo presenta 120 opere realizzate a stampa come incisioni, xilografie e matrici xilografiche, con esclusione dei disegni, riunendo le voci variegate dell’Espressionismo italiano e in specie quelle della generazione anni Ottanta dell’Ottocento, concentrate su alcuni elementi chiave: la semplificazione, la deformazione, l’attenzione ai ‘Primitivi’ italiani. Presenti anche opere di autori meno conosciuti che emergono da un parziale stato d’ombra (Emilio Mantelli, Adolfo Balduini, Giuseppe Caselli). L’attenzione è andata anche a personalità ben più note per sviluppi in pittura e scultura, come nei casi di Adolfo Wildt e Felice Casorati. Non è stato certo trascurato il fatto che quasi tutti i protagonisti del Futurismo sono transitati per una fase tipicamente espressionista benché, anche nel loro caso, saranno presenti solo opere a stampa riferite a quel preciso momento (Umberto Boccioni, Luigi Russolo, Anselmo Bucci). Questa attenta ricognizione degli apporti provenienti da varie aree regionali è stata occasione per rappresentare anche il cenacolo Baccarini di Faenza, soprattutto attraverso la figura poliedrica di Francesco Nonni.

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