L’inchiesta di San Lorenzo. La Versilia nascosta nel romanzo di Ettore Neri tra commedia e noir

Seravezza il 22/09/2023 - Redazione
Un omicidio apparentemente inspiegabile, un’indagine in una Versilia inedita e lontana dai luoghi comuni dove si snoda un intreccio inquietante di misteri ed enigmi fittissimi che solo nel finale troveranno risposte inattese. È questo il filo conduttore del nuovo lavoro letterario di Ettore Neri, versiliese doc, imprenditore, sindaco di Seravezza dal 2006 al 2016 e attualmente manager nella sanità privata dal titolo “L’inchiesta di San Lorenzo” (Sem Libri), libro che sta riscuotendo una sempre maggiore attenzione da pubblico e critica.

Il romanzo inizia da un incendio in un bosco vicino Seravezza e da un cadavere carbonizzato. È quello di Ermete Rosi, professore universitario all’apparenza senza nemici e con la passione per la bicicletta. Un ritrovamento che manda in frantumi la tranquillità di questa parte di Versilia dove tutti si chiedono se sia stato un incidente o un omicidio. Ma in questo secondo caso non ci sono indizi, testimoni e tanto meno dei moventi. A occuparsi del caso è il comandante della locale Stazione dei Carabinieri, il trentacinquenne Nicodemo Gatti. Un investigatore di razza ma poco socievole e dal carattere spigoloso con in più una vita sentimentale travagliata tanto che il suo incarico assomiglia tanto a un trasferimento punitivo. La morte di Ermete Rosi, però, cambia tutto. Comincia così un’indagine nelle pieghe di quella Versilia interna che ha poco a che fare con il mondo patinato ed effervescente della riviera. Una terra aspra, popolata da personaggi intensi e sinceri, a volte ambigui e incoerenti, sempre alle prese con le proprie debolezze, stranezze, inquietudini.

“L’inchiesta di San Lorenzo” propone una narrazione in cui l’autore mostra le mille sfumature della commedia umana che va in scena nella provincia profonda e che solo chi ci vive può cogliere e raccontare. Un vero e proprio noir in cui i personaggi sono pezzi di un puzzle all’inizio indecifrabile ma che pian piano trova la sua collocazione definendo un disegno in cui tutto, alla fine, torna al suo posto. “Più che un giallo considero il mio lavoro una commedia – ci tiene a precisare Ettore Neri – dove cerco di mettere in risalto personaggi intensi e sinceri, a volte ambigui, ironici e incoerenti, sempre alle prese con le proprie debolezze, stranezze, inquietudini in particolare nella figura chiave dell’investigatore Nicodemo Gatti. Dentro la storia – prosegue poi l’autore - ci sono poi diversi personaggi che traggono spunto, più o meno evidente, da persone che realmente vivono e sono attive a Seravezza e in Versilia, ma ciò che fanno e cosa dicono nel romanzo non ha niente a che vedere con la loro vita reale. Invece la parte veramente autobiografica sono i luoghi che credo di aver reso bene e riconoscibilissimi e in particolare le nostre colline, le montagne e i fiumi che stanno dentro all’anima di ognuno di noi che viviamo in questa parte di Toscana”, conclude Neri.
 
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