L’Antifragile. Da Nassim Nicholas Taleb a Gaia Pasi

San Quirico D'orcia il 03/09/2019 - di Duccio Rossi
Da un libro ad una mostra, dalle pagine di un filosofo e matematico libanese naturalizzato statunitense ad un’esposizione di arte contemporanea nel cuore delle colline toscane. Questo lo stimolo intellettuale che Gaia Pasi, curatrice da tre anni di Forme nel Verde, propone per l’edizione 2019 della rassegna d’arte più longeva della Toscana presso San Quirico d’Orcia. Nassim Nicholas Taleb, scrittore di fama internazionale, è celebre per i suoi lavori che affrontano il tema della probabilità, della casualità, dell'imprevedibilità della sorte e soprattutto che cercano di elaborare un sistema strategico comportamentale per opporsi a tale casualità che governa il mondo e poterla in qualche modo dominare.
 
Nel suo libro “Antifragile: prosperare nel disordine” (il Saggiatore, 2013) Taleb sostiene che a partire dal secondo dopoguerra abbiamo costruito sistemi sempre più complessi, e per questo sempre più dipendenti dalle previsioni. Ma oggi molte previsioni restano inaffidabili: siamo riusciti ad arrivare sulla luna, ma non siamo in grado di dire quali saranno le quotazioni di borsa domattina. Per questo dobbiamo costruire sistemi che si reggano senza bisogno di previsioni, in cui imprevisti ed errori si trasformino in vantaggi, e per cui si possa immaginare una esposizione positiva agli accidenti e alla casualità. Sistemi resilienti, insomma, anzi, qualcosa di più: sistemi antifragili. La pietra filosofale, secondo Taleb, è inventare un’impresa che non abbia paura del fallimento, e che impari a fallire orgogliosamente, in fretta, molto, su piccole cose, in ambiti in cui un solo grande successo possa sovracompensare tutti i piccoli fallimenti.
 
Anche nell’arte quindi, secondo Gaia Pasi, l’atteggiamento antifragile dimostra che è proprio moltiplicando i fallimenti possibili che ci si procurano più occasioni di apprendimento empirico e opportunità di guadagno casuale e imprevedibile. Il successo nasce dal rischio, il rischio non ha paura del fallimento. In questo senso la creatività è massimamente antifragile. Ed è da questo originale collegamento tra filosofia ed arte che prende spunto l’edizione 2019 di Forme nel Verde, dove molti giovani talenti espongono le loro opere, scommettendo su loro stessi e mettendosi in gioco davanti agli altri, “nudi nel verde” con le loro ingenuità e genialità.
 
La mostra, realizzata grazie alla convenzione tra il Comune di San Quirico d’Orcia e le Accademie di Belle Arti di Carrara e di Firenze, sarà visitabile a San Quirico d’Orcia fino al 30 settembre presso gli Horti Leonini e Palazzo Chigi.
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