L'alba dentro l'imbrunire. Il primo libro che mette in luce la spiritualità nelle canzoni della musica italiana
Firenze il 05/10/2021 - Redazione
“L’alba dentro l’imbrunire” è un verso ormai universale della musica italiana ma anche il titolo e, in qualche modo, un omaggio a Franco Battiato e un punto di partenza del libro che Marco Masoni, docente di religione, cantautore e musicologo, ha scritto per Pacini Editore. Con una nota introduttiva di Enrico Ruggeri, “L’alba dentro l’imbrunire. Viaggio nella spiritualità della musica italiana” (200 pagine, 18 euro, disponibile anche in versione e-book) presenta un repertorio di aspetti e richiami spirituali di 300 canzoni e 25 dischi tematici completi di 70 fra gli artisti più noti e amati della musica italiana e non solo. Echi del cristianesimo, del buddhismo, dell’islamismo vengono per la prima volta messi in luce in modo organico e certamente originale.
Il volume sarà presentato a Firenze venerdì 8 ottobre alle 18 nel chiostro all’aperto ZAP Zona Aromatica Protetta (Vicolo Santa Maria Maggiore, 1): assieme all’autore Marco Masoni ci saranno Edoardo Semmola, giornalista ed esperto musicale, e Lisa Lorusso, responsabile del progetto editoriale per Pacini Editore.
Il volume - A quando risale la prima canzone italiana con riferimenti al cristianesimo, negli anni ‘60, esulando dalle messe beat e dal christian pop? Forse, un primo accenno è nella canzone Israel nel lato B di un 45 giri di Gianni Morandi, che nel 1967 si schiererà a fianco della Costituzione dello stato di Israele. Ma c’è anche la signora della canzone, Patty Pravo che nel 1971 pubblica l’LP dall’impegnativo titolo “Per aver visto un uomo piangere e soffrire Dio si trasformò in musica e poesia”. Con “Il Dio distratto”, Gino Paoli, sempre dichiarato non credente, accusa Dio di voltarsi dall’altra parte nel pieno della sanguinosa guerra in Jugoslavia. Qualcosa di simile avviene per Giorgio Gaber che scrive “Io se fossi Dio”, il brano più controverso della sua discografia tanto che la sua casa discografica si rifiutò di pubblicarla sia per la lunghezza (14 minuti) che per il contenuto. Da Claudio Baglioni ad Amedeo Minghi, da Riccardo Cocciante a Mia Martini, l’autore indaga le pieghe delle loro canzoni fino ad arrivare alla grande stagione del cantautorato che da Bob Dylan a Leonard Cohen e George Brassens trae ispirazione: ecco quindi dischi e pezzi di Guccini, Venditti e Fossati fino a Lucio Dalla e la sua 4 marzo 1943 che avrebbe dovuto chiamarsi Gesù bambino. C’è spiritualità anche nel rock progressivo e nei molti gruppi che ne furono interpreti, dai Seconda Genesi ai Metamorfosi e gli Eneide. Si arriva poi agli anni ’80 tra Litfiba e Ligabue, Marco Masini e Anna Oxa o Luca Carboni e Vasco Rossi, autore a 21 anni di una messa rock. Nel libro sono riportate anche alcune dichiarazioni di artisti che si autodefiniscono credenti ma nei loro versi non hanno fatto riferimento alla religiosità, come Jovanotti, Mango, Jannacci, Bocelli, Vecchioni, Tozzi, Daniele. Un capitolo intero è dedicato a Franco Battiato. A quale religione appartiene? “A nessuna, ma come evidenzia l’autore “in lui confluiscono molte visioni: cristiane, sufi, induiste e di altre confessioni. La definizione migliore non è sincretico come alcuni affermano, ma piuttosto eclettico nel senso etimologico del termine”. Non manca un altro vasto repertorio di spiritualità espresso nei testi di Adriano Celentano, Alice, Fabrizio De Andrè con la sua “Smisurata Preghiera” o Renato Zero, che con il suo “Il cielo” indica il luogo dove guardare sempre, a cui inviare preghiere, che accoglie “chi è andato già”. “L’auspicio – scrive nelle sue conclusioni Marco Masoni - è che con questo piccolo libro l’anelito di non smettere mai di cercare quel contatto che ci riporti in zone più alte e a trovare l’alba dentro l’imbrunire venga se non rafforzato almeno stimolato”.
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