“Itinerari d’inverno” a Abbadia Isola, weekend a teatro tra canti popolari e il magico mondo di Sandokan

il 30/01/2015 - Redazione

Il Mediterraneo, i canti popolari, ed un immaginario mondo di Sandokan. Sono questi i protagonisti del doppio appuntamento ad Abbadia Isola (Monteriggioni) con “Itinerari d'Inverno” in programma sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio.

Storie d’olio e d’ulivi” -
Sabato è in programma lo spettacolo “Storie d'olio e d'ulivi” di e con Massimo Shuster a cui seguirà un dialogo, “Di voce in voce” tra Stefano Jacoviello e Francesco Oliveto sulle voci ed i canti delle comunità, accompagnato da una degustazione di vini delle Fattoria Il Colombaio (ore 21,15). “Storie d'olio e d'ulivi” è uno spettacolo della compagnia “Théatre de l'arc en terre” in collaborazione con LaLut. "Le civiltà dell'ulivo", in questi termini si parla dei popoli del passato e del presente che hanno vissuto e vivono sulle rive del Mediterraneo, tutti accomunati dalla coltura di un albero che dopo migliaia di anni ci caratterizza ancora. Albero di pace, ma anche albero martirizzato dalle guerre, per questo è sempre più importante conoscerlo, amarlo e rispettarlo, perché nella sua storia e nella sua vita sono scolpite le tracce del meglio di noi stessi.

“Domenica a teatro” –
L’1 febbraio alle 18 nuovo appuntamento per le famiglie con “Domenica a teatro con...” che questa settimana propone la compagnia I Sacchi di Sabbia ed il loro “Sandokan o la fine di un'avventura”, un adattamento da Emilio Salgari che fa di verdure e ortaggi strumenti di narrazione della storia. Il luogo in cui si svolge l’azione è una cucina: attorno ad un tavolo si raccolgono i quattro personaggi che iniziano a vivere le intricate gesta del pirata malese. Perno dell'azione è l'ortaggio, in tutte le sue declinazioni e poi cucchiai di legno come spade, grattugie come cannoni, una bacinella piena d'acqua per il mare del Borneo, scottex per cannocchiali, e ancora sacchetti di carta, coltellini, tritatutto...Il racconto si affaccia alla mente degli spettatori, per poi esplodere con una frenesia folle che contagia. Lo spettacolo – attraverso la rifunzionalizzazione di semplici oggetti d’uso - è un elogio all’immaginazione, che rischia di naufragare nel blob superficiale dei nostri tempi e al tempo stesso una satira di costume. Prima dello spettacolo sarà proiettato il cortometraggio tratto dal Festival Visionaria: “Ngutu” di Felipe Del Olma e Daniel Valledor (Spagna).

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