Passato, presente e futuro si legano tra loro in maniera indissolubile per proporci una  serie di riflessioni, nella contrapposizione tra individualismo e pluralismo, su quello che è stato, è e sarà il nostro ieri, oggi e domani. Ecco come da un romanzo nasce l'idea e la volontà di una coscienza collettiva come ideale via d'uscita da una realtà, quella attuale, che fa invece della coscienza individuale la peggiore forma di espressione ed il più pericoloso degli aspetti sociali. E allora il lettore si perde nell'Italia del passato e in quella del futuro per capire cosa ci ha portato al presente o cosa ci porterà il domani. Un viaggio che parte dai cenni di storia per approdare alle domande più intime di ciascuno di noi. "Noi" è anche il titolo del romanzo che Walter Veltroni ha presentato giovedì scorso a San Gimignano in un Teatro dei Leggieri gremito di presone che lo hanno salutato con un lungo e caloroso applauso.

Cosa lega Veltroni a San Gimignano e alla provincia di Siena?
“Un grande amore, come quello che ogni cittadino consapevole del mondo deve avere per la meraviglia di quelle colline, di quei colori, per l'intelligenza colta di generazioni che hanno salvaguardato e tramandato l'incanto urbanistico, artistico, culturale, ambientale di San Gimignano. Ci sono stato tante volte, ci  tornerei tante volte”.
Come i ricordi personali diventano memoria condivisa?
“Noi siamo, individualmente e collettivamente, il prodotto del tempo che abbiamo vissuto, delle gioie e delle sofferenze attraverso le quali siamo passati, nella nostra vita privata come nello spirito del tempo che abbiamo vissuto. La parte di " Noi" ambientata a San Gimignano è collocata nel 1963, la stagione della speranza, della fiducia, della serenità. Solo venti anni prima e quindici anni dopo, il buio”.
Quanto la memoria diventa importante per la comprensione e la costruzione del futuro?
“In Blade Runner, il film di Ridley Scott, la scienza ha raggiunto l'obiettivo di costruire dei replicanti degli esseri umani. Sono perfetti. Ma non hanno emozioni: perché non hanno memoria. Stiamo attenti a non diventare dei replicanti di noi stessi. Per di più egoisti”.
Rimettere in fila il passato è anche un sintomo di un disagio e disorientamento del momento attuale che stiamo vivendo?
“Passato e futuro, memoria e fiducia sono ciò che manca al nostro Paese. Siamo immersi in un presente divorato bulimicamente. Un giorno i libri di storia ci restituiranno , di questo tempo, l'immagine reale. Un paese fermo,smarrito, che tradisce le sue magnifiche possibilità”
Come evitare che la memoria diventi soltanto rimpianto del passato o nostalgia?
“La memoria è dolcezza, consapevolezza, coscienza dei valori. E' senso della storia. Se non avessero pensato al passato gli uomini pubblici di San Gimignano e avessero distrutto la memoria della bellezza di questo luogo avrebbero compromesso il futuro delle generazioni successive”
Quali luoghi, oggetti, musica e film porteresti nel futuro?
“Quelli che ho ricordato nel libro. La musica, i libri, l'arte, i giocattoli, il cibo, i giornali. Nel libro si parla di Correggio e di Benozzo Gozzoli, degli Urrà Saiwa e della Coccoina, del cubo Rubik e della Coppa Olimpia. Non per caso un autografo di Valentino Mazzola vale più di uno di Cristiano Ronaldo”.

 Cristian Lamorte 

SOTTO TORCHIO

- LIBRO E AUTORE PREFERITO  Jerome Salinger  "Nove Racconti"

- ULTIMO LIBRO LETTO "La storia della mafia" di Salvatore Lupo

- IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI per stare un po' svegli la notte "Il
ladro di anime" di Sebastian Fitzek

- LEGGERE E'... ascoltare,  in questo tempo la più rara delle virtù