“Invito a Palazzo, arte e storia nelle banche”. Mps apre le porte di Palazzo Salimbeni il 5 ottobre

il 03/10/2013 - Redazione

Un’occasione da non perdere per scoprire uno dei gioielli d’arte e storia di Siena: Palazzo Salimbeni, sede della Banca Monte dei Paschi. Mps aderisce infatti alla XII edizione di “Invito a Palazzo, Arte e Storia nelle Banche”, la manifestazione promossa dall’ABI in programma sabato 5 ottobre. La visita, gratuita, sarà possibile dalle ore 10 alle ore 19 (ingresso da piazza Salimbeni 3).

Il Palazzo - Palazzo Salimbeni, affacciato sull’omonima piazza, è il quartier generale del Gruppo Montepaschi. Confiscato ai Salimbeni al principio del XV secolo dalla Repubblica di Siena, il complesso immobiliare fu destinato ad ospitare vari uffici pubblici, tra i quali, appunto, il Monte di Pietà. E questa Istituzione, all’inizio modesta, andò poi progressivamente estendendo la sua presenza nel vasto complesso, insieme ad un continuo sviluppo operativo, tanto che, all’indomani dell’Unità d’Italia, l’intero immobile non fu più sufficiente ad ospitare la Banca, che si espanse nei due contigui palazzi rinascimentali Spannocchi e Tantucci. Nella seconda metà del 1800 il Monte interessò Giuseppe Partini, uno dei più noti architetti del tempo ed esponente della corrente “puristica”, allora dominante in Italia, per un intervento di restauro importante. Partini, pur rispettoso degli elementi costruttivi di maggiore rilievo, dette al complesso un inconfondibile aspetto, improntato allo stile eclettico caratteristico del tardo Ottocento italiano, che a Siena si ispirava agli elementi gotici e rinascimentali propri del più glorioso e mitizzato periodo (quello del Governo dei Nove) della storia politica e civile della Città. Nel 1972, in occasione del quinto centenario dalla fondazione della Banca, fu inaugurato un nuovo cospicuo programma di restauri e di ristrutturazioni, attuato su progetto dell’Architetto Pierluigi Spadolini. Ispirata a moderni criteri di intervento, questa operazione ha avuto come principale finalità il recupero e la messa in luce delle strutture antiche ed originali dei Palazzi, mantenendo comunque, gli elementi principali dell’intervento partiniano. L’architettura “organica” di Wright, assunta come modello da Spadolini segnatamente nella realizzazione della scala centrale, è valorizzata dall’affascinante presenza della torre in pietra e dall’involucro interno in cotto.

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