Incontro con Lucia Goracci il 30 luglio a Punta Ala

il 27/07/2011 - Redazione

L’Aassociazione Tutela di Punta Ala e l’Associazione Galleria il Gualdo presentano l’incontro dal titolo “Reportage di guerra: la crisi libica”. Sabato 30 luglio, alle ore 21.30, presso la Galleria il Gualdo – spazio eventi, la dottoressa Lucia Goracci, giornalista RAI, conduttrice e inviata del TG3, racconterà la propria esperienza di inviata di guerra in Libia, dopo lo scoppio della rivolta degli insorti contro il regime di Gheddafi. Sarà l’occasione per una riflessione sulla “primavera araba”, i moti di insurrezione che stanno modificando l’assetto politico-istituzionale dei paesi mediorientali. Modera l’incontro il giornalista di TV9 Simone Paradisi. Ingresso libero, segue rinfresco

L’ospite - Lucia Goracci, è la recente vincitrice del Premio Ilaria Alpi 2011 per il miglior servizio tv, ottenuto per un servizio girato proprio in Libia, che verrà proiettato, insieme ad altri filmati, nel corso della serata.
Il video vincitore del Premio Ilaria Alpi 2011 - Il servizio di Lucia Goracci per il Tg3, “Sotto le bombe di Ras Lanouf” – L’avanzata delle truppe di Gheddafi nei territori della rivolta libica, mostra il bombardamento di Ras Lanouf, oltre l’ultimo check point. Da terra, sdraiati, i membri del team del Tg3 documentano gli attacchi aerei. Le Motivazioni della Giuria che ha assegnato il premio sono state: “Durante le drammatiche vicende della guerra civile libica, Lucia Goracci ha seguito i combattimenti documentandoli in modo mai banale con immagini efficaci, testimonianze, cronaca e analisi in diretta. Vince per la sua capacità di sintesi, concretezza, serietà nell'approfondimento”.

Spunti dal web - Come ha scritto un blogger a commento di questo video, “A volte bastano un minuto e quarantotto secondi per ricordarsi le basi di una professione. E' il nostro caso, se guardiamo questo video vincitore dell'ultimo premio Ilaria Alpi come miglior servizio da tg. Lucia Goracci e il team del Tg3 che la accompagnava, sdraiati con la telecamera accesa al centro di un attacco aereo, oltre l'ultimo checkpoint, oltre l'ultima frontiera sicura, ci ricordano che essere giornalisti non significa solo accorpare un paio di agenzie in un pezzo da duemila battute”.

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