Immaginate un castello in pietra grigia al centro di una grande e scenografica piazza, al limitare della "Mandorla" che rende unico il borgo aretino di Montevarchi. A popolare il castello grazie alla collezione permanente "Cassero per la scultura" (inaugurata il 16 maggio) centinaia di sculture, creature nate tra ottocento e novecento - bronzi, legni, gessi, terrecotte, ceramiche, marmi - collocate su mensole rosso mattone su sfondo azzurro. Scenografie modernissime che si coniugano perfettamente con le pietre delle strutture antiche. Criteri museografici all'avanguardia sono alla base della collocazione di questo patrimonio d'arte, che per la prima volta esce dai depositi e dalle case-studio degli artisti creando il Museo che il Comune di Montevarchi ha affidato alle cure del professor Alfondo Panzetta.

Il Cassero per la Scultura è non tanto e non solo un nuovo spazio museale che non ha paragoni in Italia, ma un progetto originale che ha come obiettivo la ricerca e la documentazione della plastica italiana degli ultimi due secoli. La collezione permanente, interamente restaurata, si compone di oltre 500 opere. Fra queste, capolavori di Michelangelo Monti ('L'inizio della vita', esposto alla Quadriennale di Torino del 1902), Timo Bortolotti ('Il pescatorello' portato alla Quadriennale Romana del 1934), Pietro Guerri ('Ritratto di Gastone Brilli Peri', 1932) e Ernesto Galeffi (il fascinoso e tremendo 'Roi René' del 1964). Aperto al pubblico da giovedì a domenica con orario 10-13 e 15-18.

Info - 055.9108230 www.comune.montevarchi.ar.it