In tema di bellezza. Il valore civile della musica

il 10/02/2014 - Redazione

Un’appendice alle riflessioni che la scorsa settimana qui furono abbozzate in tema di educazione al bello mi è stata suggerita dal rivedere/ascoltare alcuni Dvd delle sinfonie beethoveniane dirette da Claudio Abbado. La regia-video talvolta indugia sugli spartiti dove sono annotate le architetture perfette di Ludwig, e viene da pensare che per quanto un musicista già possa ricavare piacere dalla muta lettura di quelle pagine, ben altra cosa accade quando la musica, dai propri segni, prende corpo sugli strumenti. Perché allora diviene comunicazione, condivisione. Lo sapeva benissimo Claudio Abbado, convinto assertore che “la musica contenga in sé una forza in grado di travalicare i suoi stessi confini” e di come in essa non ci sia soltanto un valore estetico, poiché “dalla sua bellezza intrinseca, in grado di comunicare universalmente, scaturisce un intenso valore etico”.

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