Una ricerca svolta da Nextplora per Samsung Electronics Italia, come riporta il quotidiano La Stampa, mette in luce che il 72% delle italiane, in omaggio alla propria femminilità, vorrebbe ricevere un prodotto tecnologico per la Festa della donna. Se siamo arrivate al punto di chiedere cellulari e notebook per festeggiare l’appartenenza di genere, che senso ha assunto la Festa della donna? E qual è l’idea dell’essere donna? Secondo Giovanna Campani, docente di antropologia di genere all'Università degli studi di Firenze, l’immagine della donna in Italia è “catastrofica”. Nell’ultimo romanzo “Veline nyokke e cilici. Femministe pentite senza sex e senza city” (Odoya – presentazione a San Gimignano, nella sala Tamagni del Comune alle ore 17,30), la Campani affronta l’azzeramento delle conquiste femminili che hanno impoverito l’esperienza di emancipazione. Secondo Giovanna Campani a partire da un’ipotetica e “totalmente presunta parità raggiunta, le donne sono libere solo nell’indipendenza economica e vicine nell’alienazione dello shopping compulsivo e del gossip”. Anche la libertà sessuale sarebbe effimera e solo “apparentemente trasgressiva, mentre la performance sociale è ancora tenacemente in mano al potere maschile”. Le riflessioni dell’antropologa, partono dall’America degli anni Ottanta, in cui abbiamo assistito al fenomeno del backlash, ovvero al colpo di frusta, al balzo indietro del postfemminismo. Insomma una mercificazione totale della donna che porta la Campani a parlare addirittura di “stereotipi razzisti”.
Qual è la situazione italiana?
“In Italia, una volta terminata la stagione delle conquiste civili degli anni Settanta, si è progressivamente praticato un contrattacco che ha assunto dimensioni sempre più drammatiche per la condizione di vita delle donne italiane, con l’affermazione di una cultura popolare conservatrice. Il backlash all’italiana, evidenzia alcune manifestazioni come la rappresentazione delle donne nei media, il linguaggio e gli atteggiamenti sessisti della politica. Pensiamo al celodurismo di Umberto Bossi, all’espressione “nyokka” e soprattutto consideriamo l’influenza del Vaticano, attraverso esponenti di governo, in materia di famiglia e sessualità.
Secondo lei non c’è stata opposizione al conservatorismo?
No non c’è stata. Se prendiamo il piano educativo, vediamo che ad esempio in Canada i manuali scolastici sono stati cambiati in modo da far venir meno gli stereotipi di genere. Le illustrazioni e i testi che rappresentano le donne affaccendate in casa e gli uomini impegnati fuori, al lavoro, sono stati eliminati. In Italia c’è molto lavoro ancora da fare.
Ha ancora senso festeggiare l’otto marzo?
In Italia ce n’è bisogno. In Francia se ne parla, ma non è più un grande evento come da noi, perché hanno raggiunto e mantenuto conquiste, che per noi sono ancora molto lontane. Pensiamo alle relazioni di genere aperte che riescono a sopravvivere in moli Paesi europei, mentre da noi è ancora invasiva la mascolinità sporcacciona e sessista. A questo si aggiunge il clericalismo che nel nostro Pese non fa avanzare una serie di diritti di genere. Pensiamo alla telenovela della RU486, legale in Francia già dal 1986, consente alle donne una pratica abortiva meno invasiva. In Italia invece si colpevolizza ancora la donna nel diritto riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità, alla pianificazione familiare e alla salute riproduttiva.
Quali sono le generazioni maggiormente influenzate da questo modello?
Il nuovo tipo di maschilismo all’italiana, riguarda soprattutto gli uomini che oggi hanno dai 30 ai 50 anni. Lo spaccato è soprattutto quello dell’uomo di potere e del procacciatore alla Tarantini – D’Addario. Ovviamente ci sono uomini assolutamente schifati da questo modello e donne che invece, si adeguano benissimo a questo cliché.
Elisa Manieri
SOTTO TORCHIO
AUTORE PREFERITO
Alejo Carpentier
ULTIMO LIBRO LETTO
“Il viaggio dell'elefante” di José Saramago
IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI
“Il mio nome è rosso” di Pamuk Orhan
LEGGERE E’…
La vita
Sabato 23 novembre alle 17, al Teatro Costantini di Radicofani (SI) torna La Posta Letteraria OFF, la rassegna invernale del festival internazionale del libro della Val d’Orcia...
Radicofani il 22/11/2024 - Redazione
“Alfabeto al Femminile”, scritto da Valentina Cappelletti e Cristina Pelissero, un viaggio poetico e intenso attraverso storie vere che raccontano la forza, le lotte e le...
Campi Bisenzio il 22/11/2024 - Redazione
Sabato 23 novembre, nell’ambito del Festival Musei del Sorriso, promosso dal Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca, di cui la Villa Museo Giacomo Puccini di Torre...
Torre Del Lago il 22/11/2024 - Redazione
Un'opera che esplora il legame tra ambiente e sostenibilità in un contesto così significativo come Pisa, sede del primo orto botanico d'Europa e della prima facoltà...
Pisa il 22/11/2024 - Redazione
Antonio Canova, l'imperatore Napoleone Bonaparte, la nascita del Louvre e la restituzione delle opere d'arte requisite durante le campagne napoleoniche, sono al centro della...
Livorno il 21/11/2024 - Redazione
S’intitola Corpi elettrici il secondo appuntamento delle Conversazioni in San Francesco, la rassegna di incontri ideata e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca,...
Lucca il 21/11/2024 - Redazione
Libraccio, una delle principali catene di librerie in Italia, impegnata sin dalla sua fondazione a rendere la cultura quanto più democratica e accessibile, si distingue nel mercato...
Firenze il 21/11/2024 - Redazione
Incontro con Daria Bignardi al Cinema Lumière di Pisa venerdì 22 novembre alle 18:00. L’autrice, in dialogo con Alessandra Peretti, parlerà...
Pisa il 21/11/2024 - Redazione