Il Teatro di Rifredi entra a far parte della Fondazione Teatro della Toscana

Firenze il 13/04/2022 - Redazione
Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi di Firenze (via Vittorio Emanuele II) di Giancarlo Mordini, Angelo Savelli, Francesco De Biasi, è ufficialmente entrato a far parte degli spazi gestiti dalla Fondazione Teatro della Toscana (Teatro della Pergola, Teatro Era, l’Oltrarno – Scuola di formazione del mestiere dell’attore diretta da Pierfrancesco Favino), continuando il suo lavoro qualificato su drammaturgia, ricerca, scuola e periferie, come un ponte verso il decentramento della proposta a livello della Città Metropolitana Fiorentina.

Il progetto - Lo stile di gestione del progetto del Teatro di Rifredi si identificherà sempre di più con i cambiamenti dei modelli di fruizione della proposta culturale, che si ritrovano anche tra gli obiettivi della “Agenda 2030”, ovvero la promozione di luoghi e spazi che promuovono benessere e salute, educazione e formazione, uguaglianze, società pacifiche e inclusive. L'importanza, dunque, di recarsi a teatro non solo per la fruizione di un evento culturale, ma anche per alimentare salute e benessere sociale. “L'ingresso nella Fondazione Teatro della Toscana di una realtà come quella del Teatro di Rifredi, con la sua lunga storia e la sua qualificata e innovativa proposta drammaturgica, culturale e sociale, è un'ottima notizia – afferma il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – per il mondo dello spettacolo e per la nostra regione. È un'ottima notizia perché arricchisce l'offerta teatrale della Toscana in un momento particolare, che ci vede impegnati nella ripartenza dopo i difficilissimi anni della pandemia (…). Ancora una volta il gioco di squadra fra istituzioni culturali e fra queste e le istituzioni ha prodotto risultati di eccezione”.

Tutto questo si sviluppa lungo tre importanti sotto-progetti. Il primo è “I neolatini”, un progetto di promozione della drammaturgia contemporanea internazionale dedicato ad autori francesi, belgi, spagnoli, catalani, portoghesi e latino-americani. Questo avviene con autori di riferimento quali Sergio Blanco, Josep Maria Mirò, Remi De Vos, Nicolas Buisse, Fabrice Murgia, Fabio Zenoni, Abel Melo e Hernan Casciari. Il secondo progetto si intitola “Scritture di scena” ed è basato su spettacoli che portano in scena testi di autori italiani viventi, capaci di rispecchiare in maniera originale e stimolante temi, problematiche, conflitti ed aspirazioni della nostra contemporaneità. Tra questi troviamo Emma Dante, Tindaro Granata, e Manlio Santanelli. Scrivono in scena e per la scena anche i toscani Alessandro Riccio, Matteo Fantoni e Fabio Canino, mentre sconfinano nella drammaturgia musicale i pugliesi della Rimbamband. In questo contesto si situa la fondamentale e continuativa opera di riscrittura scenica di Angelo Savelli. Infine il terzo progetto è “Drammaturgie per le nuove generazioni”, rivolto alla creazione di spettacoli specificatamente pensati per affiancare i percorsi didattici delle scuole elementari, medie e superiori. Virgilio, Galileo, Goldoni, Manzoni, Leopardi, Pirandello sono le proposte per le scuole medie superiori, mentre per le scuole elementari è previsto un viaggio nelle novelle di Esopo, per poi proseguire con quelle di Fedro e con quelle tradizionali toscane.
 
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