“Il sogno di Giove di Dosso Dossi e altri saggi sulla cultura del ‘500”, se ne parla a Firenze

il 22/01/2014 - Redazione

Un’occasione per rendere omaggio a Michelangelo nel quattrocentocinquantesimo anniversario della morte e per approfondire tematiche legate alla cultura del ‘500. E’ in programma giovedì 23 gennaio alle 17 nella Biblioteca degli Uffizi di Firenze la presentazione del volume di Marco PaoliIl sogno di Giove di Dosso Dossi e altri saggi sulla cultura del Cinquecento” (Maria Pacini Fazzi Editore). Saranno presenti, oltre all’autore, Cristina Acidini, Alessandro Cecchi e Graziella Mangherini.

Il mistero di Michelangelo - La pubblicazione contiene tre saggi dedicati al tema del Sogno nel Cinquecento e uno di questi svela anche la soluzione di un piccolo giallo che riguarda la presunta sepoltura romana di Michelangelo Buonarroti. Come è noto il 18 febbraio 1564 Michelangelo muore a Roma nella sua casa di Macel de' Corvi presso la Colonna Traiana, facente parte della parrocchia dei Ss. Apostoli. Il giorno dopo la salma viene condotta nella Basilica dei Ss. Apostoli e qui riceve sepoltura all'interno della chiesa, in attesa che Pio IV gli facesse approntare un monumento in San Pietro. Ma la permanenza del corpo sarà brevissima e nonostante che per oltre un secolo si sia continuato a credere che il volto dell'effigiato esprimesse le fattezze del pittore della Sistina, l'identificazione è stata poi abbandonata, anche se tuttora permane una targhetta con il nome di Michelangelo a lato del monumento. Restava tuttavia il problema di chi tale monumento raffigurasse.Ora, nell'occasione del 450° della morte del Buonarroti, Marco Paoli ha condotto uno studio specifico sulla scultura identificando finalmente il titolare del monumento.

La pubblicazione - Il volume ha per oggetto, nel saggio portante (Il sogno di Giove di Dosso Dossi), nuove ricerche storiche ed iconologiche su di un capolavoro dell’arte italiana del Rinascimento, il Giove che dipinge le farfalle di Dosso Dossi del Castello Reale di Cracovia. Per la prima volta Paoli identifica un personaggio chiave del dipinto, l’Aurora, e chiarisce il significato della tela nella difesa della sfera onirica, nonostante l’avanzare della luce del giorno. Il quadro, destinato al luogo di delizie di Alfonso I d’Este, celebra così l’importanza dell’ozio e del sogno, e, con lo stesso spirito parodico, annuncia il superamento del paventato pericolo del diluvio del 1524, propagandato dagli astrologi di mezza Europa. Paoli ipotizza, infine, con argomenti circostanziati che Freud possa aver conosciuto il dipinto quando si trovava a Vienna, nel momento in cui il padre della psicanalisi elaborava la tesi che il sogno è guardiano del sonno. Un secondo saggio affronta il tema della presunta sepoltura di Michelangelo ai Santi Apostoli di Roma (Non più Michelangelo ai Santi Apostoli di Roma) e un terzo saggio affronta il tema generale del sogno nella cultura cinquecentesca (Sognare nel Cinquecento). Il volume conclude una trilogia che Paoli ha inteso dedicare al tema del rapporto tra arte figurativa e sogno, aperta con la monografia sul capolavoro di Van Eyck della National Gallery di Londra, e continuata con quella sulla Tempesta di Giorgione.

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