C’era una volta… la fantasia, la creatività e, certo, anche la pazienza e l’amore, ci mancherebbe. Ingredienti con i quali è più facile fare le cose. Caterina Comi se n’è accorta ‘sul campo’, grazie alla sua esperienza diretta di educatrice, psicologa e psicoterapeuta e, soprattutto, di mamma di due bambini, principali ispiratori della sua fantasia e creatività. Un’esperienza che ha portato Caterina a raccogliere nel libro “Storie per fare le cose” edito da Pascal editrice, le favole e i personaggi che per anni hanno animato – e continuano ad animare – la sua vita familiare. Maghi, streghe, gatti e topolini, veri e propri aiutanti nella gestione dei bambini…

Com’è nato questo libro?
"Sono alcune delle storie che ho inventato, negli anni, prima per mia figlia Maria che ora ha 11 anni e poi per Diego che ne ha 7. E’ diventata una strategia per alleggerire le attività della giornata. Con la prima figlia il raccontare rispondeva semplicemente alla sua “fame” di racconti, con il più piccolo è diventata una modalità per scavalcare le sue piccole ‘bizze’: l’identificazione con i personaggi delle favole aiuta da un lato a distrarsi e, dall’altro, a superare le difficoltà."
Ma ha spiegato che non è un vero e proprio un libro scritto per i bambini….
"No, direi che piuttosto è dedicato a i genitori: un libro di “ricette” per affrontare i piccoli scogli quotidiani, dal lavarsi i denti all’andare al letto, al mangiare, al fare in fretta al mattino. Una modalità che non prevede tanto che i genitori leggano ai loro bambini le mie storie quanto che, magari, facciano proprio il modo di approccio al figlio, diventando loro stessi inventori di fiabe, riappropriandosi dei “tempi vuoti” della giornata, senza affidarli alla troppo presente televisione… Il racconto diventa una modalità per rivivere il tempo con i figli come un dono, un’opportunità, e non come un dovere. Non a caso ho aperto un blog http://storieperfarelecose.wordpress.com/ che potrebbe diventare un punto di contatto e scambio di esperienze tra genitori e chissà che non si possa pubblicare un altro volume con contributi e storie di altri genitori."
E i suoi figli, principali e originari destinatari, di queste storie come hanno vissuto la pubblicazione del volume?
"Ne sono molto fieri, e se il più piccolo da un lato si è sentito un po’ defraudato del suo personale tesoro, dall’altro lato è stato anche molto fiero di avermi fatto tornare in mente storie che non ricordavo più."
Pensi che quest’esperienza proseguirà?
"Ho mille progetti fra cui la presentazione del libro a Roma, sempre insieme a Simona Maiozzi, autrice di www.letturacheavventura.it che ha già dato un preziosissimo contributo alla presentazione a Siena. E poi promuovere il progetto I viaggi di Duccio, gioco-poster per famiglie, scolaresche e ragazzi di ogni età . E’ la storia di Duccio, un ragazzino che nel 1300 arriva a Monteriggioni durante l’assedio e chiede aiuto ai giovani visitatori per controllare le difese. La mappa che abbiamo realizzato fa scoprire tanti aspetti e luoghi sconosciuti di Monteriggioni e quindi educa divertendo. Il progetto prevede che Duccio si rechi poi anche in altri paesi del senese… "

Anna Savelli

Sotto torchio
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Adoro Jane Austen e in particolare “Emma” che riesce ad appassionare il lettore pur attraverso un personaggio poco simpatico e, per lo stile, “Orgoglio e pregiudizio”
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