Il nemico di Mussolini, storia di un eroe dimenticato. Incontro dedicato a Matteotti al circolo Arci di Mastromarco

Pistoia il 24/09/2024 - Redazione
Il 27 settembre, a partire dalle 18, al circolo Arci di Mastromarco, a Lamporecchio (Pistoia), si terrà la presentazione del libro “Il nemico di Mussolini. Giacomo Matteotti, storia di un eroe dimenticato” (Solferino). Il volume, scritto da Marzio Breda e Stefano Caretti, è dedicato appunto a Giacomo Matteotti, a 100 anni dal suo assassinio. Parteciperanno il presidente della Fondazione Circolo Rosselli di Firenze Valdo Spini e uno degli autori, Stefano Caretti. Per prenotazioni è possibile contattare il numero di telefono 3389577190. 

“Noto con molto piacere - ha detto Spini - che tante località della Toscana organizzano presentazioni di libri, riflessioni, dibattiti sul centenario di Matteotti. E così avviene anche a Lamporecchio, che ha scelto di presentare il libro di Stefano Caretti e Marzio Breda, una ricostruzione puntuale ed organica della vicenda del deputato socialista. Caretti in particolare è lo storico che con grande amore e passione ha curato l'edizione di tutte le opere di Matteotti dedicandogli quattordici volumi: per quello che posso, cerco di corrispondere a tutti gli inviti che mi vengono rivolti, consapevole in questo modo di contribuire alla coscienza democratica della nostra nazione”.

L’assassinio di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924 segna l’inizio della parabola più sanguinosa e totalitaria del fascismo eppure, a cento anni di distanza dai fatti, il caso non appare chiuso in modo definitivo. Tanto che sono nate contese su chi avesse diritto di commemorarlo e fiorite ipotesi revisioniste che hanno relativizzato il ruolo di Mussolini come mandante dell’omicidio, avallando tesi come quella di una Tangentopoli in camicia nera che viene ridimensionata in queste pagine. Il risultato è che sappiamo molto della leggenda di Matteotti ma poco della sua breve eppure intensa parabola di vita: le origini e la famiglia di agrari, la formazione intellettuale, l’imprinting europeo maturato in viaggi di studio (da Vienna a Berlino, da Oxford a Parigi), le sue idee per un socialismo riformista, l’intransigenza e l’integrità etica. E pure il carattere, che fece di lui l’avversario più pericoloso per il duce, come dimostrò la sua denuncia in Parlamento dei brogli elettorali e delle violenze compiute dai fascisti. A ricostruirne la figura a tutto tondo mira questa biografia che, anche sulla scorta di documenti inediti, mette in luce due cose essenziali: com’era l’uomo prima di diventare un martire, nei 39 anni che ha vissuto in maniera appassionata, e come è diventato un simbolo dell’antifascismo. Perché come è stato scritto: «Prima di lui c’era stata l’opposizione al fascismo, ma l’antifascismo come valore, come scelta consapevole e prioritaria nasce solo con l’estate del 1924, nel suo nome».



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