Il mistero del cinema di Bernardo Bertolucci. Se ne parla con Michele Guerra e Marco Luceri

Firenze il 20/05/2021 - Redazione
Un testo inedito, scritto in occasione della laurea honoris causa ricevuta dall'Università di Parma nel 2014, in cui Bernardo Bertolucci ricostruisce la sua autobiografia artistica, tra cinema e memorie private. Si tratta de “Il mistero del cinema di Bernardo Bertolucci” (La Nave di Teseo), volume curato da Michele Guerra che ne parlerà insieme al giornalista e critico cinematografico Marco Luceri in occasione della presentazione in programma venerdì 21 maggio alle ore 17.00 in diretta sulla pagina Facebook di Libraccio.
 
Il volume - Pagine di sfolgorante e semplice grazia, ritrovate dalla moglie Clare Peploe e da Michele Guerra, in cui il regista premio Oscar, autore di capolavori acclamati in tutto il mondo, fa luce su se stesso, sulla propria personalità, sulla propria arte. A partire dall'infanzia in un'Emilia di provincia che non sarà mai dimenticata, educato alla bellezza e alla poesia dal padre poeta Attilio. Poi l'incontro da predestinato con la macchina da presa: i primi esperimenti da ragazzo, la vicinanza con Pasolini e Moravia, la scoperta di Godard e della Nouvelle Vague francese. E ancora i ricordi intimi di famiglia, nelle valli sperdute di Casarola, i luoghi vicini da cui partire per esplorazioni esotiche, la fatica di emergere convincendo i produttori, l'orgoglio di essere invitato e premiato dai festival più importanti: al centro, come uno specchio attraverso cui guardare il mondo, la seduzione e il mistero del suo cinema.
 
L’autore - Bernardo Bertolucci, nato in una famiglia di artisti (il padre Attilio è poeta, il fratello di Giuseppe è autore e regista teatrale e cinematografico) si iscrive all'università ma non termina gli studi in lettere e inizia invece la sua attività cinematografica come aiuto regista di Pasolini. Per molti anni è il compagno dell'attrice Adriana Asti. Nel 1962 gira il suo primo lungometraggio, La commare secca, su soggetto e sceneggiatura di Pasolini. Il suo film Ultimo tango a Parigi lo consacra a livello internazionale come artista, suscitando al contempo grande scandalo in Italia. Con L'ultimo imperatore, film del 1987, conquista ben nove Oscar. Nel 1997 vince il Pardo d'onore al Festival di Locarno e nel 2007 ottiene il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra di Venezia. Nel 2011 riceve la Palma d'Oro alla carriera al Festival di Cannes. Tra i suoi ultimi film ricordiamo The dreamers (2003) e Io e te (2012), adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Ammaniti.
 
 
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