Tempo di Natale e si fa un gran parlare di mercatini d’ogni tipo, vicini e lontani, dove trovare un dono tra i tanti da aggiungere sotto l’albero e dove perdersi sotto la guida disattenta della curiosità. Gran piacere che andrebbe riscoperto non solo per le festività natalizie. Gran diletto, specie per gli appassionati di libri. Un amore che a Siena trova sfogo ben lontano addirittura dal caos dettato dalla rincorsa rumorosa e spietata al dono. Anzi, proprio nell’intimità che un amore vuole, è possibile regalarci piuttosto che regalare un po’ di tempo, di quello che non è possibile impacchettare, curiosando tra i titoli sul sottofondo decisamente più piacevole delle campane di San Domenico. Ma si sa, un amore vuole il suo prezzo da pagare. E’ solo quello di concedersi alla curiosità un po’ imbacuccati per proteggersi dal freddo senza però togliere alle dita il gusto di sfogliare. Siamo di fronte alla “Libreria 54”, la bancarella del libro che si trova di fronte alla statua di Santa Caterina. A gestirla c’è Giulio Pedani che in questa bancarella e in questa avventura ha scommesso sul suo futuro, due anni e mezzo fa, leggendo nei libri, quelli da vendere, la risposta alle domande di un ragazzo non ancora trentenne di fronte alla crisi economica. “Gestisco insieme ad un altro ragazzo questa bancarella – racconta Giulio - e paghiamo un affitto per la licenza di vendita e per la struttura che non sono nostre mentre tutti i libri lo sono. Siamo una bancarella di remainders, libri fuori catalogo, introvabili nelle librerie che però sono nuovi e che rivendiamo alla metà del prezzo di copertina salvo qualche volume di recente uscita che vendiamo scontato del 10% ed oggi contiamo circa diecimila titoli”.
Ma come è iniziata questa avventura? - “Quasi per caso. La gestione era stata messa in vendita e noi ci siamo precipitati su questo progetto. Fino ad oggi è stata senza dubbio un’esperienza bellissima dal punto di vista sia emotivo che professionale. Stessa cosa magari non posso dirla per quanto riguarda le vendite dato che questa avventura ha preso vita in un periodo di forte crisi per il mondo del libro. Se le cose torneranno ai livelli di 6-7 anni fa anche le vendite torneranno a crescere. La speranza c’è. E la volontà è comunque quella di poter continuare a lavorare nel mondo dei libri o dell’editoria a prescindere di come vadano le cose in questa bancarella. Il nostro contratto scade a giugno e quel punto dovremo fare delle scelte”.
Quando e come decidete di rimanere aperti o chiusi? - “Le date le decide tutte il Comune e di solito qui a Siena sono sei periodi diversi, in concomitanza con i palii, tra la fine di aprile e la fine di maggio, tra gli inizi di settembre e gli inizi di ottobre, in occasione della Pasqua e, infine, per le festività natalizie. Non so dire se e quanto potrebbe andare meglio se rimanessimo sempre aperti però certamente sarebbe una buona cosa provarci. Nella stessa maniera se ci fosse evitato, in occasione delle partite del Siena, di dover chiudere e, sempre per motivi di sicurezza, dover spesso smontare anche tutta l’attrezzatura”.
Chi è il prototipo di lettore che compra da voi? - “Il pubblico è molto vario. Si va da madri e nonne interessate ai libri per bambini agli appassionati di storia dell’arte, dai “mangiatori” di narrativa classica ai professori universitari in cerca del titolo introvabile”.
Di fronte all’attuale panorama editoriale italiano qual è il futuro delle bancarelle? - “Di fronte alla sfida dettata dall’e-book credo che prima che questo diventi un fenomeno di massa dovranno passare quasi dieci anni. Per quanto riguarda l’editoria in generale trovo molto preoccupante che i libri vengano venduti ovunque, addirittura oggi in centri commerciali e autogrill, accanto alle verdure o al salamino. Questo denota secondo me una vera e propria mancanza di rispetto verso l’oggetto libro. Il vantaggio delle bancarelle in questo panorama è quello di poter essere itinerante e, al tempo stesso, avere una clientela davvero affezionata, conoscerne i gusti, saper soddisfarli ed avere con loro un rapporto quasi confidenziale”.
In vista delle festività - Tempo di Natale e si fa un gran parlare di mercatini di ogni tipo... forse non abbastanza però delle bancarelle del libro che, anche a Siena, rischiano di scomparire. Per il prossimo dicembre poi la disattenta curiosità non ci darà il gusto di regalarci un po' di tempo fuoridalla rincorsa frenetica, rumorosa e spetata al dono. Meglio rimanere imbacuccati, sarebbe molto più freddo anche il Natale.
SOTTO TORCHIO
LIBRO E AUTORE PREFERITO - “Ti prendo e ti porto via” di Niccolò Ammanniti e “La versione di Barney” di Mordecai Richler
L’ULTIMO LIBRO LETTO - “Primo Carnera” di Aldo Santini
IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI - “Dancing days” di Paolo Morando…è praticamente introvabile
LEGGERE E’… - Esorcizzare
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