Il 6 gennaio a tavola con gli etruschi nel museo di Vetulonia

il 05/01/2011 - Redazione

Prende il via domani, 6 gennaio, alle 17 al museo di Vetulonia, la mostra “Simposio Etrusco”, nel quadro del progetto interregionale “Terre degli Etruschi”, che ha coinvolto le regioni Toscana, Umbria e Lazio e si è concretato, a partire dall’ottobre 2010, in una nutrita serie di manifestazioni e di iniziative ispirate alla promozione e divulgazione sul territorio nazionale di una “cultura di qualità”. La Regione Toscana, nell’ambito delle proprie risorse finanziarie, ha dato forma ad un progetto articolato in una serie di interventi, coordinati dall’Apt di Grosseto, fra i quali un ruolo di rilievo ha assunto l’allestimento di una “esposizione diffusa” sul tema degli Etruschi, e più specificamente incentrata sulle risorse agrarie principali, quali il vino e l’olio, e sulla loro traduzione cerimoniale nelle forme del banchetto e del simposio, dal titolo “Simposio Etrusco”.

L'evento - Domani, infatti, nell’ambito della mostra sarà possibile degustare dal vivo i cibi etruschi durante una merenda, dolce e salata, innaffiata con vino locale, per ricreare usi e costumi del popolo più famoso del mondo. L’esposizione nel museo di Vetulonia comporta, oltre al tradizionale ed ovvio coinvolgimento della facoltà visiva, anche quello meno scontato dei sensi del tatto e dell’udito, mediante l’allestimento, accanto alla vetrina chiusa, di una console priva di vetri che esibisce una “tavola apparecchiata all’etrusca” destinata alla fruizione del pubblico dei ciechi ed ipovedenti. Un audio riprodurrà rumori e suoni evocanti l’atmosfera dei conviti aristocratici etruschi.

Il museo - L’esposizione a Vetulonia, si articola nella forma di un circuito di centri-satellite, imperniato su due centri maggiori: il museo archeologico e d’arte della Maremma di Grosseto e il museo dell’accademia etrusca di Cortona, nei quali l’appartenenza al circuito espositivo “Simposio Etrusco” si esplica attraverso l’applicazione del format “A”, consistente nell’allestimento di un’esibizione archeologica di reperti pertinenti alla cultura etrusca, ed in particolare riferiti al vino e al simposio, provenienti dai siti archeologici nel territorio. Le strutture museali “satellite” coinvolte nel progetto espositivo “Simposio Etrusco” sono ben 20 in tutta la Toscana. Il museo civico archeologico di Vetulonia prevede anche l’installazione temporanea (per la durata di una anno) di un totem multimediale capace di proiettare un filmato in dvd sulla civiltà etrusca raccontata attraverso sei tracce tematiche (le origini, la scrittura e la lingua, la città dei vivi, la città dei morti, il banchetto, la donna etrusca) e di consentire la navigazione all’interno di una mappa interattiva dell’antica Etruria.

Il simposio - Ad un tempo specchio dei costumi rituali della cerimonialità in onore dei defunti ed allusione al banchetto da celebrarsi nell’Aldilà, nei Campi Elisi, la rappresentazione figurata della coppia aristocratica a banchetto, che domina il dossier della documentazione iconografica etrusca (affreschi funerari, coperchi di urne e sarcofagi, ecc…), costituisce in primo luogo il simbolo dello status sociale elevato del defunto. Il Simposio rappresenta nella cultura greca, paradigma essenziale nello sviluppo della società etrusca, un momento particolare del banchetto, quello deputato al consumo del vino, bevanda aristocratica, distribuito fra commensali che il pari livello economico e sociale caratterizza come etairoi, pari. Il simposio alla greca, atteso unicamente da personaggi di sesso maschile, attestato in questa forma nella stessa documentazione iconografica etrusca, conosce in Etruria una formulazione peculiare rappresentata dalla dimensione per così dire “familiare” della cerimonia, ove la sposa, in luogo dell’etera, prende posto sulla kline (letto) conviviale accanto al marito e scambia con il consorte gesti di tenerezza e sguardi di intesa, entro un contesto di gestualità emozionale sconosciuto alle culture greca e romana.

Il bere protagonista a livello pittorico e sociale - Il vino, protagonista delle rappresentazioni figurate etrusche, cui possono alludere il solo cratere, il vaso deputato a mescolare due terzi di acqua con un terzo di vino prima della mescita, o interi corredi vascolari ed utensili atti a contenere, attingere, versare, consumare sulla tavola la pregiata bevanda, riveste un ruolo da protagonista nel panorama iconografico e nella cerimonialità della vita quotidiana dei “principi” etruschi. Versato dal sacerdote sull’altare in onore delle divinità supere ed infere, offerto alle anime dei defunti per saziarne l’inesauribile ed eterna “fame”, il vino (l’etrusco vinum, prestito linguistico dall’italico) rappresenta la bevanda aristocratica per eccellenza, giunta sovente sulla tavola dei magnati etruschi contenuta nelle anfore partite dalle coste greco-orientali dell’Asia Minore. 

Immergersi nelle atmosfere estrusche - Approdare alla conoscenza del proprio patrimonio culturale attraverso un’esperienza autentica, vissuta in prima persona, che ha per fondamento l’interazione profonda con il patrimonio stesso, l’instaurazione con esso di una sorta di dialogo fra il conoscente e il conosciuto che costituisca la premessa necessaria all’atto di riappropriazione di un passato che ha plasmato la nostra storia: questa la méta di un vero e proprio “viaggio dei sensi” attraverso i monumenti e le realtà culturali che formano i lineamenti del patrimonio storico, cogliendo ed elaborando gli echi e le suggestioni di conoscenza suscitate dall’immersione nella dimensione reale del paesaggio che questi beni, al pari delle risorse della terra, ha generato nei secoli che accompagnano la formazione e lo sviluppo della nostra cultura e della nostra civiltà.

Polisensoriaità - Un’esperienza trasversale e intersettoriale, quella sperimentata con successo “all’ombra” di un progetto che ha avuto il grande merito di porre a confronto e di interrelare differenti realtà regionali unite da una medesima matrice rappresentata dalla comune vicenda storica etrusca, utilizzando le potenzialità multivocazionali di grandi temi quali gli Etruschi e il vino, capaci di evocarsi e richiamarsi l’un l’altro nel quadro di un rapporto dialettico che si esplica attraverso una catena di iniziative, manifestazioni, eventi di carattere letterario, conviviale, espositivo, atti a conseguire il duplice risultato di conoscere e far conoscere il patrimonio etrusco, promuovendo nel contempo il territorio regionale tramite la sua ricca e variegata offerta, e ingenerando nel protagonista di questo irripetibile viaggio attraverso le emozioni del sapere il desiderio atavico di un “eterno”, continuo ritorno.

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