Giovedì 30 e venerdì 31 dicembre la Maremma, con i musei di Grosseto, Vetulonia, e Pitigliano e i due portali del Parco degli Etruschi, a Sorano e Massa Marittima, è la protagonista del “Simposio Etrusco”, la mostra diffusa regionale che coinvolge 20 strutture in Toscana di cui ben 5 in provincia di Grosseto, porta d’ingresso alla Toscana etrusca. Tema principale e filo conduttore di tutte le esposizioni è il simposio, la parte del banchetto dedicata al consumo del vino.
L'iniziativa - Nei musei archeologici di Grosseto, Vetulonia e Pitigliano e in altre sedi espositive delle province toscane che fanno parte del comprensorio dell’antica Etruria, verrà imbandita una tavola come quelle dei nobili etruschi dell’epoca arcaica, la fase di maggiore splendore di questa civiltà. Il banchetto sarà composto da reperti archeologici conservati nei musei, brocche, coppe e argenteria, e da riproduzioni plastiche che completano il quadro con gli alimenti, tra i quali riveste un ruolo centrale il vino. A rendere più suggestiva la scena ci saranno gli effetti sonori e un prezioso allestimento. Per il visitatore –dichiara Simona Rafanelli, leader scientifico del progetto - sarà come entrare nella casa di un principe o di un aristocratico etrusco. Ogni struttura museale racconterà il banchetto e il simposio in modo diverso, poiché differenti sono i reperti che conserva al suo interno e che saranno utilizzati per comporre la tavola. A Grosseto e Vetulonia ci sarà anche una mostra tattile: i non vedenti potranno toccare gli oggetti della tavola”.
Multimedialità - Altre informazioni sugli etruschi saranno garantite da “I nostri geni etruschi”, la parte multimediale del progetto, a cui sarà possibile accedere da tutte le strutture espositive nonché dalle due porte d’ingresso al Parco degli Etruschi, a Sorano e Massa Marittima. Oltre alla proiezione di un dvd realizzato dal regista grossetano Francesco Falaschi, un applicativo informatico consente di navigare a volo d’uccello sulle aree dell’antica Etruria, sui siti archeologici, le necropoli, i porti etruschi, e tramite hotspot avere ulteriori informazioni relative alle aree sorvolate, con immagini, testi e video. Il materiale multimediale e gli allestimenti potranno protrarsi nelle strutture museali fino al 30 settembre 2011 a discrezione delle singole realtà. Le esposizioni in provincia di Grosseto dovrebbero arrivare almeno alla primavera.
Valorizzazione del patrimonio culturale etrusco - “L’iniziativa - spiega Francesco Tapinassi, direttore dell’Apt grossetana– rientra nel più ampio progetto interregionale Terre degli etruschi, cofinziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, che coinvolge la Toscana, l’Umbria e il Lazio in un percorso di valorizzazione degli itinerari e delle testimonianze su questo popolo. Capofila del progetto è la Regione Toscana che ha incaricato l’Apt di Grosseto di coordinare tutti gli interventi e le iniziative delle 3 regioni coinvolte. La caratteristica principale del progetto, che stiamo supportando con una massiccia campagna di comunicazione, è l’interregionalità e l’intersettorialità tra cultura, agricoltura, enogastronomia, ambiente e turismo: puntiamo ad avvicinare le persone ai beni culturali valorizzando le elevate potenzialità turistiche dei territori coinvolti. Abbiamo costruito un ‘viaggio dei sensi’ che partendo dai monumenti e dai Musei tende a rafforzare il desiderio di conoscenza del luogo che li ospita”.
Una grande opportunità - “Una iniziativa – commenta Gianfranco Chelini, assessore al Turismo – che offre importanti opportunità in termini di promozione e crescita di presenze turistiche. Crediamo nel valore degli abbinamenti tra diversi attrattori turistici che consentono di legare insieme quanto di eccellente ha da offrire questa terra. Un plauso all’Apt e alla Rete museale provinciale per aver messo in piedi in tempi brevi un lavoro così importante”. “Gli etruschi sono stati dei grandi innovatori, soprattutto in agricoltura – aggiunge Enzo Rossi, assessore provinciale allo Sviluppo rurale – Mi piace pensare che siamo eredi di questo popolo e che proprio valorizzando l’innovazione possiamo far si che l’agricoltura torni ad essere la chiave di successo di questo territorio.”
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