“I signori dell’Appennino” approdano a Palazzuolo sul Senio sabato 21 agosto

il 17/08/2010 - Redazione

Un romanzo storico ambientato all'interno del paesaggio montano del Mugello e nel capoluogo fiorentino durante la metà del XIII° secolo. “I signori dell’Appennino” (Mauro Pagliai Editore) di Riccardo Bellandi verrà presentato sabato 21 agosto alle ore 16.30 all’Oratorio Sant’Antonio di Palazzuolo sul Senio, in provincia di Firenze. Protagonista della vicenda narrata è Tano, figlio del castellano di Tirli della famiglia Ubaldini, i signori feudali che dominavano il Mugello e l’alto Appennino toscano. Non mancheranno quindi avventure cavalleresche e d’amore, battaglie, scontri politici e religiosi.

Il romanzo - “Quis Dominatur Appennini? Alma Domus Ubaldini”. Il grido di battaglia echeggia nella valle del Mugello devastato dalla guerra tra Firenze e la potente casata protetta dal Cardinale Ottaviano. Lo scontro tra Guelfi e Ghibellini infiamma la Toscana del ’200. Le armate fiorentine si apprestano all’assedio del castello di Montaccianico, “fortissimo di sito e di doppie mura” come scriveva Villani nelle sue celebri cronache, crocevia verso la definitiva conquista delle importanti direttrici di collegamento con il nord e presupposto indispensabile per la conquista del predominio nella regione. La difesa degli Ubaldini, signori incontrastati del territorio tra Firenze e Bologna, è tanto coraggiosa quanto strenua. Al centro delle vicende, che si svolgono in un arco temporale brevissimo (perlopiù tra il 1250 e il 1251) è proprio quel Tano, eroe in chiaroscuro, impegnato nella difesa dei possedimenti di famiglia nel Mugello: il suo sarà un viaggio tra intrighi di potere e tradimenti, un amore tormentato e molte perdite dolorose, in un mondo sconvolto dalla violenza della guerra. Riccardo Bellandi, al suo esordio in campo letterario, dipinge un affresco della società toscana del basso Medioevo con rigorosa fedeltà storica, grazie anche alle accurate ricostruzioni delle tecniche di guerra e degli armamenti che conferiscono profondità e rigore alla narrazione. Una storia di amori e battaglie dove nei molti personaggi, in gran parte realmente esistiti, sono rappresentati drammi, passioni e debolezze proprie di ogni epoca.

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