Appuntamento estivo con la rubrica di Toscanalibri curata da Duccio Rossi "Perchè leggere i classici": un ciclo di interviste a docenti universitari, dottori di ricerca, filosofi, scrittori e poeti sul valore dei grandi pensatori latini, greci e non solo. Ma anche un modo per confrontarci con quel passato remoto che, in quanto classico, si sovrappone spesso con il nostro presente.

È possibile parlare di magia per il mondo antico? Cosa erano gli incantamenti benefici e quelli malevoli? Che tipo di maga era Medea? E Apuleio era davvero uno stregone? A queste ed altre domande risponde Flaminia Beneventano della Corte, dottoressa di ricerca in Antropologia del mondo antico all’Università di Siena, docente presso il Lorenzo de’ Medici International Institute di Firenze e autrice del libro “I Greci, i Romani e … la magia” (Carocci Editore – 2024).

"Rituali di maledizione, filtri d’amore, formule guaritrici, incantesimi venefici, persino statuette “vudù”: il mondo greco e romano ha lasciato testimonianze sorprendenti di pratiche che oggi non esiteremmo a definire magiche. Ma è possibile parlare di magia per l’antichità? A tale domanda risponde il volume, attraverso testi di diverso genere che, in uno scenario carico di sepolcri, animali notturni e latranti, corpi smembrati, erbe velenose, fattucchiere efferate, propongono al lettore uno sguardo sulla vita e sui modelli culturali degli antichi".
(dalla quarta di copertina)




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