Al Teatro della Pergola di Firenze, da giovedì 11 a domenica 21 febbraio (feriale ore 20.45; festivo ore 15.45; riposo 15 febbraio),
Alessio Boni incarna incubi e ossessioni che dall’Ottocento accompagnano la cultura occidentale fino ai giorni nostri. “I duellanti” di
Joseph Conrad, interpretati da Boni e
Marcello Prayer - che curano anche la drammaturgia con
Roberto Aldorasi e
Francesco Niccolini (autore della traduzione e adattamento), mentre la regia è dei soli Boni e Aldorasi - si presentano come un’opera su di un mondo in rapida estinzione e al tempo stesso come un capolavoro dell’assurdo: storia di uomini e armi, inutili eroismi e stupide follie, cronaca di una lotta interiore contro se stessi. Non c’è, infatti, solo il racconto di Conrad, ma anche quello di due pazzi fuori dal tempo che, in un
Fight Club ante litteram, si fanno ussari e giocano avidamente a farsi a pezzi, senza riuscire a smettere. Giovedì 18 febbraio, ore 18, sempre alla Pergola,
Alessio Boni e
Marcello Prayer incontrano il pubblico. Coordina
Riccardo Ventrella. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Lo spettacolo - È la prima volta in assoluto che viene adattato per il teatro
Un racconto militare: il duello, pubblicato da
Conrad nel 1908 e tratto da una serie di conversazioni che lo scrittore polacco naturalizzato inglese ebbe a Montpellier con un ufficiale di artiglieria. Un lavoro a lungo snobbato dalla critica, ritenuto minore rispetto a
Cuore di tenebra o
La linea d’ombra. È stato il cinema a portarlo al successo nel 1977 con quel piccolo capolavoro che è
I duellanti: la prima regia di
Ridley Scott fotografava in modo malinconico e spietato, fra i brumosi paesaggi del centro Europa, la sfida senza senso tra l’elegante Armand D’Hubert (
Keith Carradine) e il sanguigno Gabriel Florian Feraud (
Hervey Keitel), che incarnavano un’epoca agitata da sogni di conquista imperiali e dalle disillusioni della Restaurazione. Al Teatro della Pergola
Alessio Boni dà corpo a D’Hubert, mentre
Marcello Prayer è Feraud, il suo eterno sfidante. Entrambi sono allievi del Maestro
Orazio Costa, amici di formazione artistica e nella vita. Con loro in scena ci sono anche
Francesco Meoni, alle prese con una prova impegnativa (cinque ruoli: lo zio di Adèle, il colonnello Marchand, il potentissimo Fouché, un soldato e un giardiniere) e la violoncellista
Federica Vecchio, che quando non suona si offre nelle vesti di Adèle, la fidanzata di D’Hubert, e madame de Lionne.
La storia - Durante le campagne napoleoniche due brillanti ufficiali, apparentemente diversissimi, iniziano, per motivi molto più che futili, un’interminabile serie di accaniti duelli che s’intreccia e sovrappone alle guerre. L’eroica fedeltà alla loro misteriosa sfida reciproca accompagna D’Hubert e Feraud per vent’anni, fino al duello decisivo. L’idea forte è che i due protagonisti non si fronteggiano sugli opposti versanti del campo di battaglia: sono ufficiali dello stesso esercito, la Grande Armée di Napoleone Bonaparte. Ussari, per l’esattezza. Armand D’Hubert, posato e affascinante uomo del nord, e Gabriel Florian Feraud, guascone iroso e scontento, inanellano sfide a duello che li accompagnano lungo le rispettive carriere, senza che nessuno sappia il perché di questo odio così profondo. Con una regia cinematografica, fatta più di assolvenze e dissolvenze che di entrate e uscite, e visionaria, dove il passato è nel futuro e viceversa, tutta la vicenda accade in un non luogo che non sa di Ottocento, ma piuttosto di una rimessa di Marsiglia o uno scantinato di New York, dove ci sono tanti oggetti accatastati, tra cui proprio un busto di Napoleone.
I duellanti di Boni, Prayer, Aldorasi e Niccolini sono fedeli al testo e allo spirito dei personaggi, dicendo anche frasi da altri romanzi di Conrad, come
La linea d’ombra. Spuntano anche i versi delle bibliche lamentazioni di Giobbe, messe in bocca al disperato Feraud, mandato al confino dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo. E di quel duello ne abbiamo più bisogno dell’aria che respiriamo. Senza, siamo morti.
Info - Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com. Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.Online su
http://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=137968 e tramite la App del Teatro della Pergola.
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