Quasi 300 pagine e come tema gli esseri umani. Disponibile il numero 6 della rivista
Magma Magazine, intitolata Humans. Sin dalla notte dei tempi, da quando ha preso coscienza di sé, l’uomo ha espresso l’esigenza di rappresentare se stesso: la propria fisicità, ma anche la propria spiritualità; i caratteri distintivi della propria individualità, così come i riti sociali collettivi della comunità di appartenenza. Attraverso le arti figurative, l’essere umano, oltre a rappresentare i propri simili ed il mondo attorno a sé, ha dato forma ai propri sogni e paure in infiniti modi diversi. Lungi da ambire ad essere un’antologia esaustiva sull’argomento,
Magma 6 rappresenta un piccolo affascinante compendio sul concetto di umanità, non tanto in riferimento alle proprietà, alle qualità ed ai limiti intellettuali e morali propri dell’essere umano, quanto alle manifestazioni e, soprattutto, alle rappresentazioni di tale condizione; una serie di prospettive affascinanti attraverso cui osservare un universo troppo complesso e poliedrico per poter essere abbracciato nella sua interezza.
Dietro ogni numero di Magma Magazine c’è un attento lavoro curatoriale di selezione e composizione dei vari contenuti visuali che vanno a comporre un corpus narrativo eterogeneo, ma al tempo stesso coeso, da parte dei due autori e produttori
Vincent Moro e
Aurora Giampaoli, i quali affermano: "Ci interessava che all’interno di questo numero fosse rappresentato l’individuo, come singolo, sia a livello introspettivo che estrinseco, così come il gruppo, la comunità, la moltitudine. In particolare, indagare su ciò che di soggettivo traspare dalle varie rappresentazioni dell’essere umano: i risvolti psicologici che alcune immagini riecheggiano in noi, la possibilità di riconoscersi pur sempre in un indefinibile comune denominatore che ci accomuna come specie, anche nell’estrema, bellissima, diversità delle nostre innumerevoli espressioni".
L’aspetto interessante che emerge è che, per quanto sia impossibile abbracciare pienamente l’immensa complessità della realtà umana attraverso le immagini, anche nella diversità delle innumerevoli sfaccettature in cui si manifesta l’essenza della nostra specie è sempre possibile trovare un minimo comune denominatore che unisce e permette di riconoscersi sempre gli uni negli altri. Scorrendo i lavori dei molti autori che hanno contribuito a questo numero del Magazine, notiamo come l’essere umano sia colto in tutta la sua fragilità e precarietà/transitorietà; che si tratti, ad esempio, delle immagini spensieratamente divertenti del lavoro di
Giulia Mangione, o della dirompente, disperata energia che zampilla dalle scene da bar immortalate da
Klaus Pichler, piuttosto che dai caleidoscopici racconti cristallizzati nella moltitudine di corpi dell’indagine fotografica dalle mandria umana condotta da
Massimo Vitali, o del romanticismo dai colori vibranti di quelli dei travestiti di Lapa, scattati da
Ana Carolina Fernandes, passando per gli scultorei, algidi ritratti patinati di
Justin Dingwall, fino ad arrivare all’oscuro ed inquietante immaginario di
Roger Ballen, ed all’onirica arcadia immaginata da
Athi-Patra Ruga. L’essere umano appare quindi come essenza indefinibile, inafferrabile, estremamente mutevole, e per questo costituisce un universo incredibilmente affascinante da esplorare pur rimanendo sempre, alla fine, inevitabilmente insondabile. Queste sommarie esplorazioni visive del “territorio umano” restituiscono una serie di mappe dai confini sfumati, in cui i singoli individui tracciano le proprie brevi parabole di vita, interconnessi da fili invisibili a sistemi collettivi articolati e complessi, che sembrano tendere ad un sempre maggiore livello di entropia; la stessa che governa l’evoluzione dell’intero universo.
Tra i collaboratori di questo numero:
Stefania Adami, Roger Ballen, Justin Dingwall, Ana Carolina Fernandes, Chiara Giannini Mannarà, Mário Macilau, Giulia Mangione, Zed Nelson, Klaus Pichler, Athi-Patra Ruga, Olga Steinepreis, Valentina Tamborra, Massimo Vitali.
Il numero 6 di Magma Magazine è visionabile online a
questo link e potete seguirlo su Instagram
@magma.mag
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