Gli invernali. Luca Ricci presenta il terzo tassello della quadrilogia delle stagioni

Firenze il 16/11/2021 - Redazione
Il terzo tassello della quadrilogia delle stagioni, un romanzo dal ritmo indiavolato, ricco di dialoghi fulminanti, capace di scavare nelle ragioni più profonde che muovono gli uomini e le donne. Si tratta de “Gli invernali” (La Nave di Teseo) che l’autore, Luca Ricci, presenta in Toscana in un doppio appuntamento: mercoledì 17 novembre alle ore 18.30 alla libreria laFeltrinelli di Firenze in via De’ Cerretani 40R, insieme ad Alessandra Fineschi; giovedì 18 novembre alle ore 18.00 a Pisa, Cinema Lumiere in vicolo del Tidi 6, in collaborazione con la Libreria Ghibellina, insieme a Matteo Pelliti con letture a cura dell’associazione VivaVoce.

Il libro - Un editore rifiuta il romanzo di uno scrittore: niente di male, se editore e scrittore non fossero anche amici per la pelle e testimoni di nozze dei rispettivi matrimoni; un esordiente viene tenuto a battesimo da un importante e temuto critico letterario: tutto bene, se l’esordiente non si frequentasse con la ex moglie del critico; una scrittrice di romanzi rosa va a letto con il suo agente letterario: ammissibile, se scrittrice e agente non si incontrassero a colazione proprio con il marito di lei, un onesto lavoratore nel ramo della “fibra ottica” senza alcuna propensione per l’arte. E questo girotondo di personaggi che appartengono al famigerato quanto avventuroso mondo del terziario culturale non potrebbe andare in scena se non durante la “barzelletta seria” che è l’inverno romano. Un tempo li si sarebbe chiamati con ossequio “intellettuali”, oggi li guardiamo con tenerezza mentre tentano di sfangarla, tra idealismo e problemi pratici, tradimenti e atti di fede, illuminazioni e ottenebramenti. In una Roma incorniciata dalle finestre dei locali e delle case dentro cui si sverna, che “se non esistesse non andrebbe inventata”, si consuma un’impietosa schermaglia dialettica che riguarda le passioni, i sentimenti, gli affetti: la posta in gioco come sempre è la vita.
- Quale sarebbe la portata simbolica e metaforica dell’inverno?
- Che qualcosa da dicembre a marzo sparisce.
- Va in letargo, muore?
- Sì, anche.
- Cosa?
- Per ciascuno di noi è qualcosa di diverso. Ma dobbiamo attendere la fine dell’inverno per riaverla. E tutti, più o meno consapevolmente, aspettiamo pazienti. La storia dell’inverno è la storia delle cose che abbiamo sepolto. 
 
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