I simboli alchemici nel parco di Villa Demidoff, il dedalo di bambù voluto da Franco Maria Ricci alla Masone, le sculture grottesche del Bosco di Bomarzo, quelle esuberanti del Giardino dei Tarocchi: enigmi affascinanti, giochi di specchi, a volte vere e proprie meraviglie a cui è dedicato il libro di Lorenzo Sartorio Giardini fantastici ed esoterici d’Italia, edito da Polistampa. Il volume, illustrato a colori con foto scattate dallo stesso autore, sarà presentato giovedì 30 gennaio alle 18.00 al Teatro Niccolini di Firenze (via Ricasoli, 3) alla presenza dell’architetto Paola Maresca e dell’editore Antonio Pagliai.

Accanto ai rinomati giardini all’italiana, celebri nel mondo per l’elegante bellezza, il Belpaese ne custodisce altri dalle caratteristiche più insolite e bizzarre, se non proprio misteriose. Labirinti, giardini alchemici o massonici, parchi ricchi di simbologie complesse e iniziatiche, in origine riservate a pochi eletti: luoghi magici capaci ancora oggi di sorprendere il visitatore e porre numerosi interrogativi sul loro significato. Il libro ne raccoglie 18, offrendo per ciascuno notizie storiche e informazioni utili per la visita. “Leggendo il testo”, scrive Paola Maresca nella prefazione, “non si può fare a meno di notare che, come in un sottile gioco di metamorfosi, in molte di queste oasi di verde i confini si fanno labili. Infatti, in questo filo ambiguo che corre tra il reale e il fantastico, gli intenti allegorici si intrecciano con una raffinata creatività e con una strabiliante invenzione”. Luoghi come il Giardino Torrigiani a Firenze, il Labrinto Borges a Venezia, o ancora il Giardino Garzoni a Pescia o il Bosco Isabella in Val d’Orcia, sono una delizia per gli occhi, ma soprattutto parlano il linguaggio dell’anima: una volta entrati, se ne esce quasi sempre trasformati nel profondo.