Gianluca Tosto porta in scena “Lettera al padre” a Firenze dal 25 al 27 giugno

il 22/06/2015 - Redazione

Dieci anni fa, il 27 luglio 2005, moriva Franco Di Francescantonio. Massimo Masini e Gianluigi Tosto, insieme con Stefano Miniati, hanno pensato di riproporre da giovedì 25 a sabato 27 giugno (ore 21.15), nel Cortile del Museo Nazionale del Bargello di Firenze, quello che è stato per vent’anni il cavallo di battaglia di Di Francescantonio, “Lettera al padre”, tratto da Kafka. Un’indagine delle pieghe più recondite del cruciale rapporto padre-figlio. Un nuovo, importante appuntamento della rassegna ‘Il Teatro della Toscana al Bargello’, tra le proposte cardine dell’Estate Fiorentina 2015.

Lo spettacolo - “Mio caro papà…”. Un inizio formale, affettuoso. Ma sono le uniche parole retoriche che Franz Kafka usa per la sua “Lettera al padre”, scritta nel 1919 quale lucidissimo atto d’accusa contro un padre-padrone che ha ridotto la sua esistenza a un prostrante stato di angoscia: una gabbia invisibile da cui Kafka non sarebbe mai riuscito a fuggire, se non opponendo, attraverso la scrittura, il diritto di smascherare la crudeltà paterna. La “Lettera al padre”, mai spedita e pubblicata postuma solo nel 1952, è una drammatica denuncia delle sofferenze psichiche, ma anche fisiche, subite dallo scrittore durante la convivenza con il genitore. Franco Di Francescantonio ne fece la traccia fondamentale di un’autobiografia allucinante, un disperato tentativo di ‘spiegare’ il groviglio di sensazioni e di accadimenti che, durante gli anni di convivenza frustrante con il padre, sconvolsero per sempre la mente di Kafka. Oggi Gianluigi Tosto lo riporta in scena, nel decimo anno dalla scomparsa del grande attore e regista, guidato, come fu per Di Francescantonio, da Massimo Masini, che ne curò anche l’adattamento. l testo mostra il diritto paterno di amare senza capire e di credere nell’efficacia di un simile amore; a questo, il figlio oppone il diritto di smascherare l’aggressione e le pagine di questa lettera hanno suggerito una serie di immagini che sono state tradotte teatralmente usufruendo di diversi moduli espressivi, la parola, il gesto, nella ricerca della loro fusione in un unico interprete. Il personaggio rivive i momenti, le emozioni e i sentimenti che hanno caratterizzato il suo rapporto col padre, in una scenografia minima fatta di pochi oggetti quotidiani. Questa “Lettera al Padre” in versione teatrale è dominata dall’ombra pesante, inquietante, del padre-tiranno, depositario di verità incontestabili, che umilia con la sola possanza fisica il figlio, il quale, costretto in un’educazione repressiva, impossibilitato a dialogare direttamente con il genitore, finisce proprio per incarnare il ritratto tanto schernito e odiato dallo stesso, quello dell’intellettuale, malaticcio e tollerante. La prova d’attore di Franco Di Francescantonio fu di straordinaria capacità e intensità. La chiave interpretativa si muove su due binari che si sovrappongono nella ricerca dell’unità della performance attorale: la parte letteraria, alla quale viene riconosciuta la funzione critica, ormai storicizzata, enunciata da un’estrema chiarezza nella recitazione e da un rigoroso uso delle parole, e l’azione corporea che, a tratti, si dilata e si espande, in una scomposta e ripetitiva gestualità, significante dell’impossibilità di contenere quel caleidoscopio di immagini, di emozioni, che configurano la tortuosità interiore dell’autore, il suo tormento.

Info – Biglietti intero 15 € - ridotto 12 € (over 60, under 26, abbonati Pergola, soci Unicoop Firenze) Biglietteria 055.0763333 - biglietteria@teatrodellapergola.com | Circuito regionale Boxoffice e nelle sere di spettacolo presso il Bargello dalle ore 20.15. Lo spettacolo si terrà anche in caso di pioggia.

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