Freud o no. La lettura sul divanetto

il 30/05/2011 - Redazione

Un caro amico dalla vita complicata e con qualche turba d’animo di troppo, mi spiegò una volta che, fatti due conti, gli costava meno andare da un tipografo e farsi stampare i propri romanzi autobiografici (in verità bruttini e pretenziosi) che dare inizio all’austero percorso della psicoanalisi. Diciamo che, a suo modo, aveva interpretato quanto già sostenuto da Italo Svevo allorché tenne a precisare che “Freud è un grand’uomo più per i romanzieri che per gli ammalati”.

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