Fiorentini e polizia, Sandro Addario racconta la storia di un’intesa

il 27/05/2010 - Redazione

Un libro da leggere per capire meglio il lavoro di squadra e l’importanza del coordinamento tra i vari reparti operativi della polizia, un gruppo di persone che lavora senza sosta con grande professionalità e sensibilità, insieme alla gente e nell’interesse di tutti. “Fiorentini e Polizia. Cronache di un’intesa” (Edizioni Polistampa), scritto dal giornalista Sandro Addario e pubblicato in occasione del 158° compleanno della Polizia di Stato, mira a concepire la “sicurezza” a Firenze come un bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto come a volte rimanda la cronaca.

La presentazione - Alla presentazione del volume presenti molti rappresentanti delle istituzioni cittadine, del mondo economico e delle forze di pubblica sicurezza. Il rettore Alberto Tesi - tra i relatori insieme all’autore, al giornalista Paolo Di Giannantonio e al questore Francesco Tagliente - ha ricordato la collaborazione tra l’ateneo fiorentino e la polizia: al fine di assicurare elevati standard di qualificazione professionale nell’approccio telefonico o diretto tra gli operatori di polizia e le vittime dei reati, infatti, è in atto un protocollo d’intesa tra la questura e l’università di Firenze, nell’ambito del quale la facoltà di psicologia ha attivato il corso di perfezionamento sugli aspetti psicologici nella raccolta di informazioni testimoniali e nella comunicazione riservato al personale della Polizia di Stato. Il tutto all’insegna della sinergia e della massima collaborazione tra istituzioni locali e forze delegate al mantenimento della sicurezza.

La pubblicazione - Il libro vuole proprio comunicare che a Firenze si è passati dal concetto di polizia di prossimità a quello di cosiddetto “partenariato”, cioè non solo vicino alla gente , ma insieme alla gente. Il volume è articolato in tre parti. La prima dà voce ai cittadini, dando spazio alle tante segnalazioni per le esigenze più disparate (dalla figlia che cerca di impedire il suicidio della madre facendo accorrere gli agenti, alla persona rimasta senza benzina e senza i soldi per fare il pieno). La seconda parte è dedicata, invece, alle istituzioni cittadine e provinciali che, ognuno secondo la propria prospettiva, sottolineano l’importanza della collaborazione di tutti gli enti istituzionali nell’interesse dei cittadini. La terza ed ultima parte contiene una lunga intervista al questore di Firenze Francesco Tagliente che ricorda le tappe più salienti della sua esperienza professionale e umana. Conclude il libro un album di famiglia della polizia di stato, con la presentazione per immagini dei vari uffici della questura, dalla polizia ferroviaria agli agenti della squadra mobile fino alla polizia scientifica.

Chiara Masini

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