Fiocco azzurro alla porta del web, è nato il Blog di un Libro

il 28/02/2011 - Redazione

Nove lunghi mesi di gestazione ma la scorsa settimana è venuto alla luce. Non ha ancora un nome ma un papà premuroso che lo ha tenuto con sè nella testa raccontandoci, giorno dopo giorno, la sua crescita. Non stiamo parlando di un bambino ma di un libro. E’ la geniale idea di Samuel. E’ lui il papà premuroso che ha reso nota la sua identità solo poche settimane prima della nascita del suo primogenito letterario. Responsabile ufficio stampa di professione, laureato in psicologia e amante della letteratura e dei nuovi linguaggi di comunicazione, Samuel ha legato questi suoi caratteri di vita per dar vita al Blog di un Libro.

“Mi presento, sono un libro, un libro che è stato da poco concepito nella testa (un po’ bacata) dell’autore. Non ti dirò nulla di lui, ti dirò un po’ più di me: ancora non ho un nome ma il mio babbo mi ha già regalato un blog“. Così recita il post di presentazione all’atto del concepimento il 21 maggio del 2010. Così inizia anche un curioso progetto editoriale di pubblicare un libro in nove mesi direttamente su un blog. Non solo, ma con la partecipazione interattiva dei lettori che commentano, consigliano, criticano e apprezzano ma che, comunque, riescono ad avere un rapporto diretto con lo scrittore. Tutto questo anche con l’ausilio di Twitter, FriendFeed e Facebook. Ed è proprio dai numeri che emergono dai social network che si percepisce il successo di un’idea e di un curioso esperimento editoriale. I numeri e le caratteristiche del libro partorito, invece, sono 43 capitoli ed un epilogo, un modo di scrivere attento e scorrevole, una storia a tratti incomprensibile (come è giusto che sia) e a tratti accattivante, la possibilità di leggere e divertirsi con link ad immagini e video, richiami più o meno velati a temi d’attualità. In breve il Blog di un Libro diventa un mondo dove perdersi piacevolmente nel seguire le vicende del protagonista affetto da MCI (Mancanza Cronica di Iniziativa) alle prese con un percorso introspettivo dettato da una vita sempre in bilico tra l’immaginario e il reale. Il finale è degno di un trattato di psicanalisi alla portata di tutti in grado, spento il computer, di farti riflettere sui demoni di uno strano ragazzo di 36 anni affetto da “Qualcosa che non c’è“ proprio come nel video musicale dell’omonima canzone di Elisa con la quale si chiude l’epilogo e nasce il libro. 

Ed è solo il primogenito ed è solo appena nato...

Per conoscere meglio è consigliato consultare il sito blogdiunlibro.wordpress.com.

Cristian Lamorte

Commento del 28/02/2011 - Wow...ho appena finito di leggere. Riflessione numero 1:
"Ecco una di quelle notizie che hanno il pregio di cambiare in positivo una giornata". Pensiero numero 2: "Mio padre (Sebastiano n.d.r) si metterà a piangere ancora...dopo che il 21 lo ho fatto diventare nonno".
Mi sono alzato da poco (vivo in Costa Rica nei mesi freddi italiani) e ho letto il tuo articolo ancora disteso a letto, mi ha aiutato, l'emozione mi avrebbe giocato brutti scherzi.
Che posso dirti se non grazie e ancora grazie per mille volte ancora?
Samuel

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