Festa del Barbarossa, mezzo secolo tra storia ed emozioni

il 06/09/2010 - Redazione

Era l’Anno Domini 1155 quando l’uomo più potente del tempo, il Barbarossa, giunse nel borgo turrito di San Quirico per ottenere l’incoronazione ad Imperatore. Federico I Hohenstaufen detto il Barbarossa, designato quale legittimo sovrano del Sacro Romano Impero, doveva però avere l’assenso per l’incoronazione dalla Chiesa di Roma. L’incontro fra il Barbarossa e i Cardinali inviati da Papa Adriano IV, al secolo Nicholas Breakspear - ad oggi l’unico religioso inglese eletto Papa -, portò ad un accordo che prevedeva la cattura da parte dell’esercito di Federico I, dell’eretico Arnaldo da Brescia, che venne prontamente consegnato dalle truppe del Barbarossa alla Chiesa romana. Fu il via libera verso l’incoronazione del Sacro Romano Impero: Federico I di Svevia proseguì verso Roma, ed il 18 giugno 1155 fu incoronato nella Basilica di San Pietro. Negli stessi giorni il riformatore religioso patarino accusato di eresia, Arnaldo da Brescia, venne giustiziato e arso, e le sue ceneri gettate nel Tevere. La più grande pagina di storia millenaria doveva essere ricordata degnamente. E’ così che dal 1962, grazie alla sagace intuizione di un uomo di cultura come il professor Orfeo Sorbellini, nel terzo fine settimana di giugno, San Quirico d’Orcia celebra l’episodio storico di Federico I Hohenstaufen con la Festa del Barbarossa (quest’anno rinviata ad oggi 5 settembre). Il centro storico venne quindi ridiviso nei quattro Quartieri originati dalla logica della toponomastica medioevale: il Borgo, bianco e nero; i Canneti, bianco e azzurro; il Castello, bianco e rosso; e il Prato, bianco e verde. La manifestazione assunse immediatamente i connotati dell’evento più importante della vita quotidiana dei sanquirichesi, coinvolgendo in un’onda di passione la cittadina della Val d’Orcia. Una festa fatta dalla gente che ha modificato quelle che erano le abitudini di quegli anni. Suggestiva e simbolica la rievocazione, una ricostruzione teatrale ambientata negli angoli più significativi del centro storico, il sagrato della Collegiata, le piazze e le vie principali. I protagonisti principali fanno rivivere l’Imperatore Barbarossa e i Cardinali, le autorità civili e religiose della San Quirico del tempo, i nobili, il popolo e gli eserciti. In parallelo la vita del paese vive tutto l’anno con i quattro rioni, che per la Festa del Barbarossa si sfidano in spettacolari sfide fra gli arcieri (nelle prime due edizione questa era l’unica tenzone) e gli alfieri per la conquista delle Brocche dell’Imperatore. Una festa nella festa: con le taverne dei rioni dove fra sapori unici, sventolano le bandiere e riecheggiano i suoni e le atmosfere medievali, gli spettacoli di piazza di un tempo lontano.

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