Ed è subito pera ed altri epigrammi. In anteprima al Pisa Book l’omaggio a Gino Patroni

Pisa il 01/10/2024 - Redazione
“Per la scoppiettante vena di manipolatore del linguaggio, per gli effetti nonsensici e parodici, e la malinconica arguzia, Gino Patroni (1920-1992) è considerato uno dei più grandi epigrammisti del Novecento italiano, accostabile a Toti Scialoja. Possiede il genio del nonsense e del gioco di parole”. Così scrive Arrigo Petacco per presentare colui cui è dedicato il volume “Ed è subito pera ed altri epigrammi” (Metilene Edizioni) di cui si parlerà Appuntamento sabato 5 ottobre alle 12 a Pisa, negli spazi del Fortilizio Torre Guelfa all’interno del Pisa Book Festival. A presentare il volume la curatrice Monica Schettino e Paolo Albani, curatore della collana Aritmie.
 
“Ed è subito pera e altri epigrammi” è una preziosa antologia di epigrammi in uscita a ottobre 2024. Monica Schettino accompagna il lettore in un viaggio attraverso il pensiero e l'opera di uno scrittore che ha saputo trasformare la parola in un’arma affilata e ironica, capace di rivelare le contraddizioni della società. Il titolo della raccolta riprende in parte quello della sua prima pubblicazione del 1959, “Ed è subito Pera”. Un’occasione imperdibile per riscoprire un autore che ha saputo cogliere con sottile ironia le idiosincrasie del nostro vivere, facendo ridere e riflettere con la sua scrittura pungente e surreale. La copertina del libro è stata realizzata dall’illustratore Jonathan Calugi.
 
Gino Patroni, nato ad Ameglia nel 1920 e scomparso a La Spezia nel 1992, è stato un giornalista, scrittore e epigrammista, la cui opera ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama letterario italiano. Spesso paragonato a maestri del nonsense come Toti Scialoja, Patroni è stato capace di trasformare il linguaggio in un gioco arguto, irriverente e malinconico, capace di far riflettere e sorridere allo stesso tempo. La sua penna ha saputo cogliere con precisione l'assurdità della vita quotidiana, creando epigrammi che, ancora
oggi, risuonano per la loro freschezza e attualità. Fra le sue opere: Ed è subito pera (1959), Un giorno da beone (1969), Una lacrima sul Griso (1973), Crescete e mortificatevi (1975) e, da Longanesi, Il foraggio di vivere (1987), La vita è bella e scarso l’avvenir (1988), e postumi, sempre presso Longanesi, La vita è una malattia ereditaria (1992) e Il meglio di Gino Patroni. Epigrammi editi e inediti, prose, memorie di vita (1994). Altre opere epigrammatiche sono rimaste inedite: Non c’è amore senza pene; La miglior TV è quella spenta; Il mal di goal; Vent’anni di moltitudine, oltre alla narrazione autobiografica Via col «Venti».




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