La XV edizione dei Dialoghi di Pistoia, festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli, si svolgerà da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2024.Quest’anno, il tema scelto è:
Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente (
www.dialoghidipistoia.it).
“Siamo ciò che mangiamo” ha scritto
Ludwig Feuerbach, un’affermazione in apparenza cinica, ma che in realtà non è così distante dal vero. Non basta, infatti, che una pianta o un animale siano commestibili per annoverarli nella lista dei cibi che ogni società ritiene buoni da mangiare: scegliamo per tabù religiosi, per motivazioni ecologiche, per norme sociali o mode e, nel tempo, ogni comunità umana costruisce una propria idea di gusto condiviso. Siamo anche, quando è possibile, consumatori “culturali” di cibo, che, come diceva
Claude Lévi-Strauss, deve essere “buono da pensare” oltre che capace di sfamare il corpo: infatti non nutriamo il corpo solo con cibo, acqua, vino… ma anche con la cultura, le passioni e il gioco.
“Mangiare, cucinare e produrre cibo sono esperienze sociali, espressioni culturali di collettività e frutti di scambi, che alimentano la nostra mente e il nostro vivere comune. Sono attività inserite nel dinamismo del pianeta, tra l’alternarsi delle stagioni e l’unicità di specie e territori, profondamente legate all’ecologia della Terra - riflette
Giulia Cogoli. Il cibo è anche un grande viaggiatore, e tutte le cucine “tradizionali” sono in realtà meticce: ogni tradizione culinaria è multiculturale e, in questo, il cibo è un’ottima metafora della cultura”.
La scelta del cibo è anche indicativa di gusti, ideologie, mode e persino di prospettive sul futuro. Oltre a dividerci in “tribù” alimentari - vegetariani, vegani, fruttariani, strenui difensori dell’onnivoro - il ricorso a cibi tradizionali o innovativi è oggi più che mai causa di fratture politiche. Ecologia, cibo e politica si intrecciano più di quanto non si immagini, visto che la produzione di cibo è la maggiore responsabile di emissioni di Co2 nell’atmosfera. Nonostante ciò, milioni di persone soffrono ancora di denutrizione o di malnutrizione, mentre in alcune parti del mondo si spreca e si getta via il cibo in abbondanza, e le malattie legate all’alimentazione sono sempre più frequenti.
Fin dalla loro prima edizione, i Dialoghi hanno sempre riservato grande attenzione ai giovani. Per stimolarli all’approfondimento del tema del festival, è stato ideato un ciclo di incontri per le scuole, che ha coinvolto finora circa 34.000 studenti di Pistoia e della provincia e che, grazie allo streaming, negli ultimi anni è stato seguito anche da studenti e insegnanti di tutta Italia. Anche quest’anno sono due le lezioni in programma per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in presenza, al teatro Bolognini di Pistoia, e in diretta streaming: giovedì 18 gennaio alle ore 11 l’antropologo
Marco Aime introdurrà e analizzerà il tema del 2024. Seguirà, martedì 5 marzo, sempre alle 11, una lezione dell’antropologa
Elisabetta Moro, dal titolo
Mangiare come Dio comanda.
La XV edizione dei Dialoghi di Pistoia, festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli, si svolgerà da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2024.Quest’anno, il tema scelto è:
Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente (
www.dialoghidipistoia.it).
“Siamo ciò che mangiamo” ha scritto
Ludwig Feuerbach, un’affermazione in apparenza cinica, ma che in realtà non è così distante dal vero. Non basta, infatti, che una pianta o un animale siano commestibili per annoverarli nella lista dei cibi che ogni società ritiene buoni da mangiare: scegliamo per tabù religiosi, per motivazioni ecologiche, per norme sociali o mode e, nel tempo, ogni comunità umana costruisce una propria idea di gusto condiviso. Siamo anche, quando è possibile, consumatori “culturali” di cibo, che, come diceva
Claude Lévi-Strauss, deve essere “buono da pensare” oltre che capace di sfamare il corpo: infatti non nutriamo il corpo solo con cibo, acqua, vino… ma anche con la cultura, le passioni e il gioco.
“Mangiare, cucinare e produrre cibo sono esperienze sociali, espressioni culturali di collettività e frutti di scambi, che alimentano la nostra mente e il nostro vivere comune. Sono attività inserite nel dinamismo del pianeta, tra l’alternarsi delle stagioni e l’unicità di specie e territori, profondamente legate all’ecologia della Terra - riflette
Giulia Cogoli. Il cibo è anche un grande viaggiatore, e tutte le cucine “tradizionali” sono in realtà meticce: ogni tradizione culinaria è multiculturale e, in questo, il cibo è un’ottima metafora della cultura”.
La scelta del cibo è anche indicativa di gusti, ideologie, mode e persino di prospettive sul futuro. Oltre a dividerci in “tribù” alimentari - vegetariani, vegani, fruttariani, strenui difensori dell’onnivoro - il ricorso a cibi tradizionali o innovativi è oggi più che mai causa di fratture politiche. Ecologia, cibo e politica si intrecciano più di quanto non si immagini, visto che la produzione di cibo è la maggiore responsabile di emissioni di Co2 nell’atmosfera. Nonostante ciò, milioni di persone soffrono ancora di denutrizione o di malnutrizione, mentre in alcune parti del mondo si spreca e si getta via il cibo in abbondanza, e le malattie legate all’alimentazione sono sempre più frequenti.
Fin dalla loro prima edizione, i Dialoghi hanno sempre riservato grande attenzione ai giovani.
Per stimolarli all’approfondimento del tema del festival, è stato ideato un ciclo di incontri per le scuole, che ha coinvolto finora circa 34.000 studenti di Pistoia e della provincia e che, grazie allo streaming, negli ultimi anni è stato seguito anche da studenti e insegnanti di tutta Italia. Anche quest’anno sono due le lezioni in programma per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in presenza, al teatro Bolognini di Pistoia, e in diretta streaming: giovedì 18 gennaio alle ore 11 l’antropologo
Marco Aime introdurrà e analizzerà il tema del 2024. Seguirà, martedì 5 marzo, sempre alle 11, una lezione dell’antropologa
Elisabetta Moro, dal titolo
Mangiare come Dio comanda.