Un saggio che si pone l’obiettivo di dimostrare che il mondo creato dalla letteratura sarda è reale e significante al pari di quello che riflette. Si tratta di “Etnografia del mondo sardo nella letteratura” (Edizioni Il Papavero), volume scritto da Massimo Granchi - sardo per nascita e senese d’adozione – che verrà presentato giovedì 13 giugno alle 17 nella sala storica Dino Campana della Biblioteca delle Oblate in via dell’Oriuolo 24. A dialogare con lui sarà Angelino Mereu, presidente dell’Associazione culturale sardi in Toscana. Il libro verrà poi presentato a Siena il 26 giugno alle 18 nell'ambito degli eventi estivi in Fortezza Medicea

Il libro Quello di Massimo Granchi è un prezioso lavoro di ricerca portato avanti attraverso l'analisi e il confronto di tre romanzi rappresentativi della letteratura sarda: “L'Edera” di Grazia Deledda, “Il giorno del giudizio” di Salvatore Satta e “Stirpe” di Marcello Fois. Acquisendo come valida l'ipotesi che se la realtà che viviamo non fosse tradotta in qualche modo, non esisterebbe, le opere prese d'esame producono uno dei molti mondi sardi possibili in un determinato contesto storico e in un determinato luogo. Il saggio assume così una grande valenza antropologica e offre l’occasione per approfondire la ricchezza della letteratura sarda che diventa lente di ingrandimento per cogliere l’essenza di questo popolo antico.


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