Con Lenin e Modigliani nella Parigi del 1911. La Ville Lumière raccontata da Franco Poggianti

Firenze il 20/01/2023 - Redazione
Parigi, Café de la Rotonde. Lenin, futuro padre della rivoluzione russa, se ne sta in disparte a leggere un quotidiano. Il pittore Amedeo Modigliani, anche lui frequentatore del locale, gli si avvicina di soppiatto, accende uno zolfanello e dà fuoco al giornale che tiene fra le mani. Incredibilmente l’esule russo, solitamente collerico, la prende a ridere… forse grazie alla mediazione di Henri Matisse. Non è una barzelletta, bensì uno degli aneddoti più divertenti che Franco Poggianti, dopo lunghe ricerche, ha raccolto nel suo nuovo libro, “Parigi 1911” (Pagliai editore), un affresco storico dedicato alla Ville Lumière e al suo scintillante passato.

Poggianti ha alle spalle una lunga carriera nel giornalismo: è stato notista politico per il TG3, firmando anche importanti reportage come inviato speciale, a lungo capo della redazione Toscana della RAI, per poi passare a RAI International. Dopo aver pubblicato il romanzo “La pesca del Giunti” (Sarnus, 2022), ambientato nella Livorno degli anni Sessanta, sposta adesso la sua attenzione in Oltralpe, puntando la macchina del tempo sugli inizi del ventesimo secolo. Nel 1911 Parigi è il cuore pulsante dell’Europa: in quell’anno fatidico, fra gli ultimi fuochi della Belle Époque e il devastante incendio della Grande Guerra, la città accoglie uomini e donne (scienziati, pittori, poeti, avventurieri, rivoluzionari, esuli, cercatori di gloria o di successo) che lasceranno un segno indelebile nella storia. Da Picasso a Modigliani, da Marie Curie a Gertrude Stein, da Anna Achmatova a Coco Chanel, da Lenin a Apollinaire, da Giuseppe Cei a Hélène Dutrieu, fino a quel Vincenzo Peruggia, l’oscuro operaio italiano che riuscì a rubare la Gioconda al Louvre. Molti di costoro sono ancora degli sconosciuti alla ricerca della propria strada, altri stanno già per diventare celebrità: Poggianti ne racconta le alterne fortune in una narrazione storicamente rigorosa e attenta alle fonti, ma affascinante come un romanzo.
 
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