Siena via di Città, un palazzo storico, un grande portone e un angusto ascensore mi portano al terzo piano, ho un appuntamento con Barbara Latini. L’ufficio è diverso da come me lo aspettavo, non sembra lo studio di una coordinatrice di testi, è una scuola per studenti americani. Tante fotografie di ragazzi colorano ogni superficie, mi incuriosiscono, fino a sovrapporsi all’imponente vista su piazza del Campo, che si ha da ogni finestra. Durante l’intervista scopro che ha voluto incontrarmi in questo luogo, perché Barbara insegna Storia dell’arte in lingua inglese, agli studenti della Buffalo University. Ma la ragione che mi ha portato a conoscerla è capire il suo lavoro di coordinatrice di testi, visto che con “Il libro della grande cucina senese” (Edizioni Headbox) porta a termine il terzo impegnativo progetto editoriale per la città di Siena. La prima cosa che mi dice è che l’idea è stata di Donatella Cinelli Colombini, assessore al turismo del Comune di Siena e di lei continua a parlarmi molto, raccontandomi che è stata proprio quest’ultima, a darle la possibilità di esprimere i suoi talenti e la sua passione per l’arte. Alle sue parole fanno eco quelle di Alessandro Grazi grafico ed editore del libro, che ci accompagna nella chiacchierata e ogni tanto arricchisce di aneddoti il lungo lavoro per la realizzazione del testo. Latini, Grazi, il fotografo Bruno Bruchi e Alessandro Pagnotta per il layout, hanno portato a termine un lavoro di ricerca, durato quasi due anni, in oltre 300 ristoranti, pizzerie e osterie di Siena. Alla fine ne è uscita una raccolta di 96 chef e altrettanti piatti tipici rivisitati., per un libro che se da un lato è una guida alla scoperta della Siena da mangiare, dall’altro è un ricco ricettario che permette a turisti di conoscere meglio e portarsi in cucina, un po’ di tradizione senese.

Qual è il legame che unisce la cucina e la storia?
“È la nostra anima, la nostra cultura, non possiamo fare a meno di nessuno dei due elementi. La cucina e la storia fanno parte della nostra cultura, anche per questo abbiamo scelto di presentare il libro all’Istituto d’arte “Duccio di Buoninsegna”. La bellezza, l’amore per l’arte e la cucina fanno parte del nostro Dna. Presentare il nostro testo in uno dei luoghi per eccellenza, deputati all’arte, ha riscosso un grande successo registrando oltre 450 presenze”.
Qual è il rapporto tra Siena e la cucina?
“Dal censimento iniziale, elaborato nel 2008, su oltre trecento locali senesi tra ristoranti, pizzerie, osterie, trattorie, bar, sono emersi dati e spaccati sociali molto interessanti. Ad esempio la maggioranza dei cuochi nelle cucine di Siena è uomo e ha tra i 30 e i 40 anni. È stato molto interessante e divertente conoscere da vicino le cucine degli chef e toccarne con mano la passione e l’orgoglio che hanno per il lavoro che fanno”.
Le ricette del libro sono facili da preparare a casa?
“Abbiamo cercato di adattarle alle esigenze domestiche e le ricette sono pensate con dosi per 4 persone. Basta mettersi ai fornelli”!
Le fotografie delle ricette sono le protagoniste del libro, quali sono i suoi piatti preferiti?
“I piatti tradizionali rivisitati in qualcosa di diverso. È molto difficile sceglierne uno sono tutti squisiti e curiosi, dovendo scegliere “Ossobuco ravioli” mi ha emozionata particolarmente non solo per i sapori, ma anche per la composizione, i colori dei ravioli su piatto nero, mi ricordano la tavolozza del pittore. Per la mia golosità ne cito anche un altro, il Semifreddo al Panforte di Siena con biscotti croccanti al cacao e salsa tiepida di cioccolato fondente”.

Elisa Manieri

SOTTO TORCHIO
LIBRO E AUTORE PREFERITO
“Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar
L’ULTIMO LIBRO LETTO
“Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry
IL LIBRO DA CONSIGLIARE AI LETTORI
“Il libro della grande cucina senese” - Headbox Edizioni
LEGGERE E’…
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