Capodanno pisano. Le iniziative per festeggiare l’entrata della città nel 2023

Pisa il 23/03/2022 - Redazione
Dopo due anni di celebrazioni virtuali a causa del Covid-19, torna in presenza il Capodanno in stile pisano. Venerdì 25 marzo la città di Pisa, come vuole la tradizione (che fa coincidere l’inizio del nuovo anno con l'Annunciazione a Maria Vergine dell’Incarnazione di Gesù), entrerà nel 2023, nove mesi in anticipo sul resto del mondo. Per festeggiare, il Comune ha organizzato una serie di iniziative. «La conoscenza del nostro passato è la chiave per superare le difficoltà e ripartire In questo senso abbiamo previsto quattro importanti appuntamenti, nell’augurio che il 25 di marzo, con l’ingresso di Pisa nel 2023, rappresenti uno spartiacque che ci faccia dimenticare questi ultimi anni difficili e drammatici sotto tutti i punti di vista, che ci hanno impedito di incontrarci e festeggiare come giusto fare a partire da questo appuntamento», dichiara Filippo Bedini, assessore alle tradizioni della storia e dell'identità di Pisa.
 
Il programma - Giovedì 24 marzo, alle ore 17, nell’Atrio di Palazzo Gambacorti (piazza XX Settembre) verrà inaugurato il plastico restaurato rappresentante gli Arsenali Repubblicani, realizzato con il contributo della Fondazione Pisa per la mostra “Pisa e il Mediterraneo”, tenutasi nel 2003. Interverranno la Fondazione Pisa, l’architetto Roberto Masini, la professoressa Gabriella Garzella e Francesco Capecchi. Alle 21 il teatro Verdi (via Palestro 40) ospiterà la serata evento “Pisa entra nel 2023” e la premiazione delle associazioni pisane che si occupano di tradizioni della storia e dell’identità di Pisa; a seguire “Le Follie del Capodanno pisano”, spettacolo presentato dagli artisti Messer Lurinetto, I Giullari del Diavolo, Il Giullar cortese, Rose Zambezzi, Shezan il fachiro, Urana. (Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.eventbrite.it. Necessario il green pass). Venerdì 25 marzo, alle ore 11.15, alla Cattedrale (Piazza del Duomo) si dedicherà invece un momento alla preghiera nel giorno della festa dell’Annunciazione del Signore. Alle 12.00 si celebrerà la Cerimonia del raggio di sole (in cui, da una finestra della navata centrale del Duomo, un raggio di sole illuminerà la mensolina a forma di uovo posta sul pilastro accanto al celebre pergamo di Giovanni Pisano). Alle 17, nella sala Baleari di Palazzo Gambacorti si terrà la conferenza dal titolo “Porta San Marci De Guatholongo”, organizzata dall’associazione Balestrieri di Porta San Marco. Interverranno Gianfranco Benvenuti, esperto di storia pisana, e Renzo Ciangherotti, segretario dell’associazione Balestrieri di Porta San Marco ed esperto in materia di “Societates Populi” (necessario green pass).
 
Cenni storici - Fin dal X secolo i Pisani fecero coincidere l’inizio dell'anno con l’Annunciazione (e quindi l’Incarnazione di Gesù), ossia 9 mesi prima del 25 dicembre. Si ottenne così l’Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi). Il primo documento datato in Stile Pisano che lo attesta risale al 985. Questa data di inizio anno rimase in vigore per secoli anche nelle terre appartenenti alla Repubblica di Pisa: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (nel Mare omonimo, sulla foce del fiume Don) e Costantinopoli, dove i Pisani furono gli unici occidentali a potersi stabilire, insieme ai veneziani. Il Capodanno in Stile Pisano durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana, Francesco I di Lorena, ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l’anno 1750. Quindi, anche Pisa dovette uniformarsi all'uso del calendario gregoriano. Solo negli anni ‘80 del Novecento si tornò a parlare di questa ricorrenza e da allora il Capodanno è tornato ad essere festeggiato con iniziative culturali in anticipo sul resto del mondo.
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