“Boom di veicoli, è ora di migliorare i trasporti pubblici”. Parla il professor Stefano Maggi

il 11/01/2010 - Redazione

Stefano Maggi docente di Storia delle comunicazioni e di  Storia del territorio e dello sviluppo locale all’Università di Siena, ha presentato nel 2009 il nuovo studio sul trasporto ferroviario in provincia: “I trasporti in Provincia di Siena. Una ricerca applicata alla mobilità sostenibile”. Il testo è un’attenta analisi delle problematiche del funzionamento dei trasporti pubblici a Siena e provincia, offrendo interessanti spunti di riflessione e suggerimento. Alla stesura del libro hanno partecipato anche Roberto De Marco, che ha scritto il capitolo dell’analisi statistica dei dati e Annalisa Giovani con il contributo sulle origini e lo sviluppo dei collegamenti stradali di Siena. La ricerca del professor Maggi affronta la tematica dei trasporti con una chiave di lettura tesa alla speranza del rilancio del trasporto pubblico, soprattutto in considerazione del boom di veicoli che circolano quotidianamente nelle strade della provincia. In soli dieci anni i veicoli, intesi auto e moto, in provincia di Siena, sono cresciuti di 50.000 nuove unità. Nel 2007 infatti, quando la Provincia contava 260.000 abitanti, i veicoli ammontavano a 240.257. Questi dati sono in linea con la tendenza nazionale, in Italia infatti si contano 47,13 milioni di veicoli, cresciuti con un trend di 10 milioni in più rispetto a dieci anni prima. Il libro di Maggi ( che ha già realizzato molte pubblicazioni sul trasporto pubblico in provincia di Siena ed una sulla linea ferroviaria per la Maremma) affronta il tema dei trasporti pubblici partendo dalla considerazione che una loro migliore razionalizzazione per incrementarne l’uso, porterebbe alla diminuzione di lunghe code e traffico.

Quali sono le aree di traffico maggiormente critiche a Siena?
“A partire dall’imbuto che si forma per chi viene dalla Cassia, è preoccupante l’imbottigliamento generalizzato nelle ore di punta dalle 17 alle 19. Il punto più critico è intorno al nodo stazione, dove non sono previste nuove opere tali da rendere più scorrevole il traffico, mentre per la Cassia sono previsti ammodernamenti futuri. Nei prossimi anni verranno realizzati allacciamenti tra Isola d’Arbia e la Siena-Grosseto, mentre non sembra ci siano sistemi di snellimento per la circolazione all’interno di Siena.”
Quali sono i possibili miglioramenti dei trasporti a livello provinciale e regionale?
“Una delle mie proposte è arrivare in treno da Siena a Firenze e a Chiusi in non più di un’ora. Abbreviare i tempi di percorrenza su Chiusi è assolutamente possibile, mentre per Firenze, lontana 97 chilometri, è un po’ più difficile. Per incentivare la mobilità pubblica dobbiamo riuscirci.”
Cosa ne pensa della pesante riduzione degli Intercity nel nodo di Chiusi?
“Occorre una battaglia perché l’alta velocità serva anche i territori intermedi. Non si può pensare che l’alta velocità vada solo da Milano a Roma. Il grande numero dei passeggeri si sposta su tratte brevi, i passeggeri dell’alta velocità Roma-Milano sono una quantità minimale, i manager.”
Aeroporti e treni ad alta velocità, si faranno concorrenza?
“Il libro che ho scritto riguarda i trasporti a breve-medio raggio e non affronta la questione di Ampugnano, ma ricorda che tante piccole città di provincia chiedono l’aeroporto, da Sondrio a Frosinone, con l’idea che sia un collegamento verso il resto del mondo. In realtà i voli potrebbero essere soprattutto dei charter e non continui, perche non esiste un bacino di utenza tale da giustificare voli di linea ad ogni ora per città come Londra ad esempio. Credo che la cosa importante sia che Siena venga allacciata in maniera efficace ai maggiori aeroporti e che si possa arrivare velocemente e comodamente a Firenze, al treno ad alta velocità, che passa già oggi ogni ora e che passerà di più in futuro.“
Perché in Italia si investe poco sul trasporto locale e sulle piccole tratte?
“Perché abbiamo investito tanto sull’alta velocità, da assorbire tutte le risorse. Inoltre il nostro Paese è stato attento alle strade, alle macchine e poco ai trasporti pubblici. Terminare il raddoppio della ferrovia Siena-Empoli costerà più di 100 milioni euro, ma anche fare strade costa tanto, pensiamo alla Siena-Grosseto costata oltre 470 milioni di euro. “

Elisa Manieri

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