Il tratto di Pippo Lionni e le sue opere in bianco e nero arrivano a Siena, con una personale dell’artista organizzata nella Casa dell’Ambiente di Siena (via Simone Martini, 57). L’inaugurazione della mostra dal titolo “Pippo Lionni – Big Paintings”, è per sabato 24 ottobre alle 18. Nella stessa giornata, nell’Auditorium della Casa dell’Ambiente, verrà proiettato anche un video realizzato dello stesso Lionni in collaborazione con Antonio Carloni sulla genesi delle opere esposte. La mostra rimarrà aperta da martedì a sabato, dalle 16 alle 19,30 per tre settimane, fino al 14 novembre.
La mostra - “Pippo Lionni – Big Paintings”, immaginata e sviluppata dall’architetto Carlo Nepi, a cura di Inner-Room-Open Zona Toselli, è organizzata da Sienambiente con il Comune di Siena. «Nella pittura di Lionni – spiega Carlo Nepi - il gesto produce tratti che si differenziano per spessore, lunghezza, ritmicità delle fratture, intensità delle trasparenze, ma ogni aggiunta nasce dal tratto precedente e prefigura quello seguente, in un accordo tra la mente, il corpo e lo spazio, in un’armonia che prosegue fino alla fine senza bisogno di seguire un piano precostituito e che potrebbe non avere termine, giungendo alla completa cancellazione del campo».
L’artista - Pippo Lionni - nato a New York nel 1954, francese di adozione - trascorre molto tempo a Radda in Chianti. Ed è proprio nello studio toscano a pochi chilometri da Siena, che ha realizzato le opere ospitate nella Casa dell’Ambiente. Le linee nere tracciate con vigore da una spatola di metallo disegnano anche la forma del bianco della carta, segni decisi e violenti in un linguaggio asciutto che trova assonanze nella grafica e nel design. Lionni ha portato un approccio concettuale alla grafica, formalizzata in sistemi complessi per la segnaletica, scenografia, e l’identità visiva e design del prodotto. Il suo lavoro artistico è stato oggetto di numerose mostre internazionali, tra cui quelle condotte a Max Lang a New York, il PNCA Portland, Oregon, Gallerie Frédéric Giroux, Artcurial, Spazio Modem, Franck Bordas, Passage de Retz e la Fondazione Brownstone di Parigi, e il Karel de Grote Hogeschool di Anversa, il Museo di Israele a Gerusalemme e alla Columbia University di New York City.
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